Indiscutibilmente uno dei Grandi Maestri dell’architettura del XX secolo, tra i padri del modernismo e grande sostenitore della necessità di progettare coniugando le esigenze dell’uomo con quelle della natura, la figura di Frank Lloyd Wright va ben oltre le sue centinaia di progetti realizzati (e altrettanti rimasti nel proverbiale cassetto), molti dei quali diventati delle pietre miliari dell’architettura del Novecento — uno su tutti, il Guggenheim di New York.
Quel che spesso rimane fuori dalla narrazione su Lloyd Wright è infatti il suo (a volte travagliato) percorso di vita, l’infanzia e la gioventù complicate, il difficile rapporto col padre e, in seguito, anche coi figli, l’ancor più difficile rapporto con il denaro e il suo fallimento come uomo d’affari, l’amore per la musica (che fu una delle sue grandi ispirazioni), il curatissimo stile in fatto d’abbigliamento (abiti sartoriali, ascot, cappello porkpie o berretto, bastone da passeggio), la “sbandata” per Mamah Borthwick Cheney, moglie di un suo vicino di casa e cliente, femminista della prima ora e intellettuale.
Questo — e molto altro — è raccontato in This Is Frank Lloyd Wright, libro pubblicato in agosto dall’editore inglese Laurence King.
Scritto dal giornalista e scrittore americano Ian Volner e illustrato con le foto di alcune opere di Wright e i disegni dell’artista scozzese Michael Kirkham, il volume fa parte della serie This Is…, dedicata alle storie di grandi maestri del mondo dell’arte e quello su Lloyd Wright è il primo che riguarda l’architettura.

(foto: Laurence King)

(foto: Laurence King)

(foto: Laurence King)

(foto: Laurence King)

(foto: Laurence King)

(foto: Laurence King)

(foto: Laurence King)

(foto: Laurence King)

(foto: Laurence King)

(foto: Laurence King)