Di progetti, soprattutto fotografici, che mettono a confronto passato e presente di un luogo ce ne sono a bizzeffe (il Guardian ha addirittura una sezione del sito dedicata a questo: Photography then and now) ma questo video realizzato dal regista Keven McAlester per il New Yorker è particolarmente affascinante, e mette in parallelo, attraverso lo “split screen”, filmati originali degli anni ’40 girati con riprese realizzate oggi negli stessi luoghi.
—John Fante, incipit di “Chiedi alla polvere”
Inizialmente zona collinare residenziale ed elegante, piena di case in stile vittoriano, a partire dalla fine della Prima Guerra Mondiale cominciò a svuotarsi per poi di nuovo riempirsi di famiglie a basso reddito e di ogni sorta di disperati (diventando, come spiegano al New Yorker, location per molti film noir), tra cui ovviamente anche artisti e scrittori — John Fante visse e lavorò qui e nel 2010 gli hanno dedicato una piazza.
A metà anni ’50 venne varato un progetto di recupero che si trascinò però per decenni e che solo qualche anno fa, dopo aver praticamente spianato la collina, si è davvero concluso. La zona oggi sta vivendo il fenomeno della gentrificazione e si è riempita di musei, gallerie d’arte, club, locali, ristoranti.
Per chi volesse approfondire, c’è un agguerrito, nostalgico e affascinante blog — intitolato On Bunker Hill — che mostra e racconta ciò che andato perduto della vecchia Bunker Hill.