Presentata appena qualche settimana fa, Paper è già stata definita come “la prima stampante che ti fa venir voglia di comperare una stampante”, “la più Wesandersonesca tra le stampanti”, “qualcosa che ti fa sperare di poter avere, prima o poi, una bella stampante”.
Progettata dal giovane designer tedesco Ludwig Rensch, Paper ha l’aspetto di una valigetta, un design semplicissimo che però strizza l’occhio (soprattutto per il rullo di caricamente della carta) agli strumenti di stampa del passato, è sì Wesandersonianamente arancione, ma soprattutto è completamente diversa da tutte le stampanti in circolazione, utili ma notoriamente brutte, antiestetiche, al limite del tamarro.
Paper, che pure ha la funzione di scanner, oltre che di stampa e copia, sembra proprio un oggetto differente. Perché dopotutto è un oggetto differente.
Dopo aver notato che tutte le stampanti hanno il terribile potere di trasformare qualsiasi stanza in cui le metti in un ufficio, Rensch si è domandato come risolvere questo problema e ha scelto un approccio drastico: invece di provare a migliorare progetti già esistenti, ha deciso di ricominciare a pensare lo strumento da zero, dal nulla, scegliendo tra l’altro di non utilizzare display ma solo tasti, spie e manopole, “per un approccio più fisico”, affidando la parte software ad un’app per smartphone o per pc.
Essendo un progetto di laurea, purtroppo per ora Paper è soltanto un prototipo. Ma visto quanto ne hanno parlato i siti dedicati al design e alla tecnologia, non mi meraviglierei se tra non molto entrasse davvero in produzione o diventasse protagonista di una campagna di crowdfunding che immagino già riuscirebbe a raccogliere un sacco di soldi.