Col naso all’insù a guardare i palazzi, da dietro il finestrino. Sbirciando dentro alle poche finestre illuminate una città che si sveglia. Pezzetti di vite altrui di cui intravedi un solo fotogramma, che a volte basta e avanza per immaginare e capace, di tanto in tanto, di innescare lunghe catene di pensieri.
E passando—in auto, dentro a un treno che lentamente sta partendo o arrivando in città, nell’autobus che ti porta al lavoro mentre il sole è ancora basso basso in cielo—ti ritrovi a fantasticare pure su quel che non vedi: come sarà quel palazzone di cui riesci a scorgere solo un angolino? E quell’altro, che da laggiù dove sei pare toccare il cielo?
Vista dalla strada una città è fatta a strati, la maggior parte dei quali nascosti allo sguardo. Sai benissimo che altre vite stanno scorrendo pure lì; che magari sta succedendo qualcosa di meraviglioso o di terribile, proprio a due passi da te, ma tu non lo saprai mai.
C’è sempre qualcos’altro, dietro, dopotutto.
Nei suoi libri pubblicati dal piccolo editore londinese Hato Press, specializzato nella stampa in risograph, l’illustratrice inglese Emily Rand gioca proprio su questo tipo di curiosità e su una visione del mondo fatta “a strati”, a livelli, da scoprire semplicemente voltando pagina.
Dopo In the garden, con le sue pagine dalle forme diverse, le forme degli alberi, l’artista ha recentemente fatto uscire In the city, che senza testi e con le sole illustrazioni, su pagine anche in questo caso tagliate seguendo i tetti delle case, racconta un viaggio in città fatto però dalla prospettiva di chi guarda i palazzi da un treno.
