NO ADESIVI GRAZIE – L’Italia che si attacca: il primo documentario sulla cultura stickers

Chi è Mirko Zarattin, francamente, lo ignoro, ciò che so è che ha un problema, un problema molto grave, almeno stando a quanto afferma, tanto da decidere di mettere sù un “movimento” e intraprendere (parola di cui forse lui ignora il significato) un viaggio lungo lo stivale…
Il problema del Signor Zarattin è il degrado, che da anni invade le strade delle città del paese più bello del mondo, che ne deturpa i muri con strumenti illegali: gli adesivi.

«QUESTI IGNORANTI SEMINANO PAROLE CONFUSE, PAROLE OFFESE E A VOLTE ANCHE STRANIERE» afferma Zarattin e poi aggiunge «Noi di No Adesivi Grazie ci opponiamo. Con forza, onestà e coerenza. Ma le parole non bastano, è tempo di azione».

Inutile tentare di spiegargli che per qualcuno quegli stessi adesivi che lui detesta tanto sono ormai considerati una forma di espressione di sottocultura urbana alla stregua della alla street-art, che presto forse finiranno in qualche museo, in una scintillante mostra e nella capitale è già nato Stickerz Festival: il primo festival dedicato a questa forma di espressione metropolitana.

Mirko Zarattin non vuole sentire ragioni ed ha deciso che è arrivato il momento di scendere in campo e cercare l’appoggio dei tanti cittadini che la pensano come lui. Lo fa con una raccolta fondi partita ieri su Eppela.

Mirko Zarattin allo Stickerz Festival
Mirko Zarattin allo Stickerz Festival

I soldi raccolti (su Eppela trovate i rendiconti delle spese!) serviranno ad affrontare un viaggio lungo tutto lo stivale al fine di trovare ed affrontare i responsabili. Per fare domande, ottenere risposte. Un’indagine civile.
«VEDREMO SE HANNO IL CORAGGIO DI INCONTRARMI A ME» afferma. E nel farlo girerà un minifilm. Un film per rispondere a domande quali Chi c’è dietro l’inciviltà di questa forma di comunicazione vigliacca? Quale è il senso dei loro messaggi? Perché lo fanno?

La droga dà, la droga daje
La droga dà, la droga daje
Mirko si farà aiutare da un team di videoamatori con esperienza nel sociale: il gruppo ZERO (ve li ricordate i buontemponi difensori del lavoro creativo #CoglioneNO?) ma caro il mio lettore serve anche il tuo contributo.
Ecco come aiutarli in tre semplici passi: condividi, segnala, supporta.

1. CONDIVIDI questo video e seguili su Facebook
2. SEGNALA gli abusi adesivi più notevoli o della tua città schedandoli su instagram con l’hashtag #noadesivigrazie. Indagheranno sui più irriverenti.
3. SUPPORTA la raccolta per finanziare l’ indagine video, diventerai membro di “No Adesivi Grazie”. Se sei con loro, dimostralo con coerenza: avrai in cambio il kit di diffusione che comprende un depliant illustrativo e un set di pratici adesivi.

«Se pensano di intimorirci o fermarci si sbagliano di grosso».
«Se pensano di intimorirci o fermarci si sbagliano di grosso».
Un messaggio
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