Nasce dalla meravigliosa intersezione tra più forme d’arte, là dove le storie raccontate al cinema, la progettazione grafica, la tipografia e (talvolta) l’illustrazione s’incontrano per dar vita a un prodotto capace da solo di creare un intero immaginario.
Ovviamente sto parlando della locandina cinematografica, capace di resistere tenacemente alle rivoluzioni tecnologiche dei rispettivi mondi da cui proviene, e di accompagnare da oltre un secolo l’uscita di ogni pellicola distribuita nei cinema o nel circuito dei festival, sia essa un dramma girato in paesi lontani, un blockbuster d’azione, una becera commediola, un documentario d’inchiesta, una sognante animazione, un film indipendente e low budget.
Forse non tutti sanno che a Milano c’è un intero museo dedicato alle locandine, per quanto ne so l’unico del suo genere.
Si chiama Museo Fermo Immagine e ha in archivio 160.000 pezzi, tra cui più di 120.000 manifesti, negativi, locandine, fotobuste in serie complete, oltre a fotografie, memorabilia, riviste e action figure legate ai film, libri, vinili con le colonne sonore e centinaia di bozzetti originali, disegni e collage preparatori realizzati da alcuni tra i più importanti pittori del cinema.
Aperto nel 2013 su idea di Giampiero Lessio, grande collezionista e presidente dell’associazione Atelier Gluck Arte, che gestisce l’intero progetto, il Museo Fermo Immagine ha recentemente riaperto dopo un breve periodo di chiusura e attualmente sta iniziando un’opera di digitalizzazione delle collezioni (quindi, speriamo a breve, potremmo tornare a parlarne nella nostra rubrica Tesori d’archivio) in modo tale da dare a chiunque la possibilità di visionare l’immensa quantità di materiali senza per forza visitare la sede milanese di via Gluck (sì, quella via Gluck).
Nel frattempo, per far conoscere il progetto e coinvolgere il potenziale pubblico, il museo ha cominciato a lavorare su una serie di eventi ed iniziative, tra cui c’è un concorso per illustratori che consiste nella reinterpretazione di una o più locandine (quelle che vedi nelle immagini seguenti).
La scadenza per l’invio dei lavori è il 24 maggio 2016. Tutte le informazioni le trovi qui.

Immagine a destra: Pazienza – Lontano da dove

Immagine a destra: Cesselon – La religiosa

Immagine a destra: Longi – Destinazione Piovarolo

Immagine a destra: Cesselon – Chi era quella signora?