Non so se c’è un termine esatto per definire chi passa anche intere ore a vagare da una pagina di Wikipedia all’altra, entrando nell’intrico di link e nozioni e storie giusto per curiosità—stai guardando un film e fammi vedere quali altri ha diretto questo regista, e poi ti ritrovi a esplorare la lista degli Oscar del 1953 e da lì a leggere della vita di sir Walter Scott, e da lì a scoprire della prima volta del leggendario bardo Ossian, “l’Omero del nord”, e da lì…—ma se quel termine esiste, e magari è considerato una sorta di malattia oppure ossessione compulsiva, beh io ne sono affetto.
Io e molti altri, a quanto pare, visto che so essere un’attività piuttosto diffusa, perlomeno tra il mio assai trasversale giro di conoscenze.
Poi c’è pure chi va oltre, tipo Pamela Cocconi, illustratrice emiliana, classe 1983, che le sue “piccole scoperte quotidiane” e le sue epifanie improvvise ha deciso di disegnarle e, come in una sorta di diario, condito anche da nostalgie anni ’80 e ’90, affidarle a un tumblr intitolato Disegno le cose.

© Pamela Cocconi
Quando le ho chiesto il perché si fosse messa in testa di costruire quel disordinato e per questo ancor più affascinante flusso di input—luoghi, oggetti, personaggi, mode, spesso e volentieri accompagnati da piccole curiosità—Pamela (che, a proposito di cose belle, collabora anche con il magazine online… Cosebelle) mi ha risposto che lei disegna sempre, non solo per lavoro, e che da quando ha memoria stila delle liste che si chiamano “cose da disegnare”, dei veri e propri elenchi («non sempre tematici», ha precisato) di soggetti che la incuriosiscono, le piacciono o hanno dei retroscena da scoprire.
In pratica se a me e a te salta in testa a una curiosità, adiamo a cercare informazioni su Google o Wikipedia. Se quella curiosità ce l’ha Pamela, lei prima si mette a cercare e poi disegna, archiviando su tumblr attraverso tutta una serie di macrocategorie: astratto, cibo, Italia, diario, natura, ritratti, nature morte, viaggi, Walkman Times (la parte nostalgica con la Coccoina, le Big Babol, il vecchio telefono Sip, i gettoni, le musicassette, il profumo CK One…) e quella che è forse la categoria più bella, “cose meravigliose”.
«Ti faccio un esempio: un mese fa mi sono chiesta che volto avessero alcuni dei miei scrittori preferiti tra il 1800 e il 1900 (Salgari, Verne, Kipling, ecc..)», mi ha detto, «e non sapendo dare una risposta, ho deciso che avrei dovuto disegnarli, per sopperire a questa mia mancanza… In pratica disegno le cose anche per imparare. Visto che ci sono “cose da disegnare”, di conseguenza “disegno le cose”».

© Pamela Cocconi

© Pamela Cocconi

© Pamela Cocconi

© Pamela Cocconi

© Pamela Cocconi

© Pamela Cocconi

© Pamela Cocconi

© Pamela Cocconi

© Pamela Cocconi

© Pamela Cocconi

© Pamela Cocconi

© Pamela Cocconi

© Pamela Cocconi

© Pamela Cocconi

© Pamela Cocconi

© Pamela Cocconi

© Pamela Cocconi