«Il Grande Fratello vi guarda» ammoniva Orwel dalle pagine di 1984 e pareva la previsione di un fanta-futuro terribile, quando il libro uscì nel 1949, e anche quando io lo lessi per la prima volta nel 1989. Chi lo avrebbe mai detto che saremmo andati ben oltre?
Il “Grande Fratello” non si limita a guardare, ma ci condiziona la vita, minuto dopo minuto, non con la minaccia o la violenza, non ne ha minimamente bisogno, ha a sua disposizione algoritmi in grado di condizionare le nostre scelte, i nostri pensieri, le nostre azioni, click dopo click, ricerca dopo ricerca, “mi piace” dopo “mi piace”.
Lo fa in maniera subdola attraverso suggerimenti, applicazioni, offerte, feed e risposte personalizzate, facendoci spesso sentire coccolati, “capiti”…
Proprio per ironizzare sulla “personalizzazione di massa di quasi ogni prodotto immaginabile”, i 4 creativi Nina Eberhard, Max Eschenbach, Simon Frambach e Jörn Röder hanno dato vita a Social Shot, un robot bartender che mixa a ogni utente di Facebook il suo perfetto shot, partendo proprio dal profilo social.
Basta fare login sul computer, questo inizia ad elaborare i dati attraverso un algoritmo creato dall’Università di Cambridge, le saracinesche delle bevande si aprono, i liquidi cominciano a scorrere, strato dopo strato, liquido dopo liquido, fino a riempire una provetta di 2 cl.
Ogni ingrediente rappresenta un tratto della “Big Five”, un modello fattoriale usato in psicologia della personalità, che riduce la personalità umana a 5 tratti fondamentali. Ad ogni tratto è abbinato un ingrediente.
Se dal profilo Facebook si capisce che non sei molto coscienzioso, avrei meno vodka. Sei fedele? Bene, hai vinto qualche ml di alcol in più!