Nel ‘200 ha ancora l’aspetto di una rocca, davanti alla quale nel 1270 passano i Cavalieri Templari diretti in Terrasanta per l’ottava crociata. Nel ‘300 è una locanda in cui bazzicano i soldati con elmo e armatura. Ameno prima dell’arrivo della Peste. Nel 1572, durante la sanguinosa Notte di san Bartolomeo, i cattolici trucidano i protestanti. Nel 1789 i rivoluzionari girano con asce e fiaccole e falci e fucili, assetati del sangue dei nobili. L’anno successivo si tengono le prime elezioni della Rivoluzione. Poi arriva Napoleone.
Il 1830 è l’anno della seconda rivoluzione (quella immortalata dal celebre dipinto di Delacroix, La libertà guida il popolo) e nel 1855 il palazzo si rifà il “look”, come il resto della città d’altronde, alle prese con l’Esposizione Universale e l’enorme riassetto urbanistico voluto da Napoleone III e progettato dal barone Georges-Eugéne Haussmann.
E ancora: l’occupazione nazista, le rivolte studentesche del ’68, i festeggiamenti per la vittoria della Coppa del Mondo nel ’98…
È tutta lì la storia degli ultimi 750 anni di Parigi, in un libro illustrato realizzato dall’artista francese Vincent Mahé e pubblicato da una delle case editrici indipendenti più attente al panorama dell’illustrazione e del fumetto, la Nobrow Press di Londra.
Con uno stile che ricorda il Blexbolex di Ballata e un escamotage narrativo che rimanda—come suggeriscono i nostri amici di Picame—al Will Eisner di The Building e al Richard McGuire di Here, Vincent Mahé si concentra su un singolo palazzo e dopo una lunga ricerca tra gli archivi storici parigini ne racconta l’evoluzione a partire dal 1265, quando attorno “era ancora tutta campagna”, fino ad arrivare ai giorni nostri.
L’edificio però non è che un espediente per passare in rassegna, tavola dopo tavola, attraverso particolari più o meno riconoscibili (alla fine del libro c’è però una timeline che aiuta a ricontestualizzare il tutto), le tappe fondamentali della storia francese dal Medioevo in avanti, compresi gli ultimi, tragici eventi di Charlie Hebdo, che in teoria non dovevano far parte del libro—Mahé ha iniziato a lavorare al progetto nel 2013, prima della strage—ma quando l’attualità entra con la forza tra le pagine di un libro non si può che assecondarla, talvolta, come in questo caso, col cuore in tumulto e le lacrime agli occhi.