Quella che sto per raccontare è un’interessante storia di recupero delle tradizioni artigianali per dar vita, rielaborandole, a pezzi di design belli e moderni.
Tomoya Nasuda è un giovane designer giapponese e recentemente ha dato vita alle Haori Cup, una serie di tazze in porcellana che hanno un rivestimento in legno.
Partendo dalla funzione, va detto che il rivestimento in legno serve per proteggere le mani dal calore della bevanda, se si servono liquidi caldi (visto che queste come tutte le tazze giapponesi non hanno i manici) e ad evitare che la condensa sgoccioli e bagni le mani, se si servono liquidi molto freddi.
Il nome Haori Cup deriva dall’Haori, una sorta di soprabito, generalmente lungo fino all’anca o a metà coscia, che copre il Kimono tradizionale per aggiungere ulteriore formalità. Nelle Haori Cup è il legno a “coprire” la ceramica bianca.
Per far nascere le Haori Cup, Tomoya ha chiamato in causa due tra le artigianalità più importanti della regione di Kyushu: Hasami Yaki è un tipo di ceramica tradizionalmente bianca, talmente fine da essere trasparente; Hakata Magemono invece una tradizionale piegatura a mano del legno — in genere si immerge il foglio di legno da piegare in acqua bollente e poi lo si piega.
Tomoya racconta che nel periodo d’oro di questa arte, c’erano nella regione molte aziende produttrici, mentre ora ne sono rimaste due. Lui ha coinvolto nel suo progetto una di queste due aziende in cui lavorano due artigiani, uno dei quali si chiama Tokugoro Shibata, ha ormai 87 e da 70 fa questo mestiere.
Ora, essendo io innamorata, è chiaro che sono di parte con tutto ciò che arriva dal Paese del Sol Levante, ma trovo belle le tazze e molto interessante la storia… Chissà qualche designer nostrano potrebbe trarre spunto.