Quando mi sono imbattuta per la prima volta nelle sue creazioni, parlo dell’ormai lontanissimo 2008, Stephanie Simek era una giovane designer americana, residente nell’Oregon, e disegnava una linea di gioielli, che lei stessa definiva “sperimentali”, io nel post di segnalazione scrissi “pazzeschi” e, forse, con il senno di poi avrei dovuto definire “bizzarri”. Erano assemblati a partire da materiali assolutamente “inusuali”: ciglia, capelli, uova di quaglia, conchiglie, incastonati in argento e oro.
Quello che mi restò più impresso, a parte l’uso delle ciglia, fu un ciondolo realizzato con una conchiglia Turbo Cinereus, bucata e riempita all’interno di polvere colorata scintillante che – rimosso il tappo – si spandeva sulla scollatura di chi la indossava.
Gli anni passati a quanto pare non sono serviti solo a far invecchiare me, ma hanno fatto “maturare” Stephanie, che l’anno scorso ha dato vita al laboratorio creativo Air line color.
Continua a disegnare interessanti gioielli in metallo, pietre, perle e conchiglie. Senza bisogno di stupire a tutti i costi.