Quella dell’acquerello è stata la prima tecnica che mia madre mi ha insegnato—con scarsissimi risultati, a dire il vero (inondavo i colori d’acqua e sul foglio lasciavo pozze più che tracce e disegni), ma non per colpa sua.
Ci mettevamo la domenica pomeriggio davanti casa con pennelli, astucci e piattini mentre lei tentava di spiegarmi come vedere un colore in rapporto agli altri che aveva attorno, come pensare a livelli, aspettando (verbo piuttosto astratto e quasi utopico per un bambino) che un strato si asciugasse per poi passare a quello successivo, suggerendomi pure (stile maestro Miyagi) di non provare a imitare la natura ma di immaginarmela, a occhi chiusi, su di un foglio provando poi a ricreare la visione senza preoccuparmi degli errori.
Da allora non ho più provato. E i miei terribili acquerelli dovrebbero essere ancora da qualche parte in cantina, conservati a futura memoria (o memento: “lascia perdere l’arte, non è per te”). Però la fascinazione per chi padroneggia tale tecnica è rimasta e questo libretto/manuale, Just Add Watercolor, curato dall’artista e giornalista inglese Helen Birch, lo trovo piuttosto interessante per chi usa o vorrebbe imparare a usarla.
Si parte dall’acquerello tradizionale e si passa per il guazzo, l’utilizzo di tecniche miste, la post-produzione digitale, l’aggiunta di acqua ad altri tipi di colori (come l’acrilico o le matite acquerellabili), l’uso carte differenti o ulteriori supporti come ad esempio il legno, la tela.
E per ogni mini-capitolo, con dritte, consigli e trucchi, a fronte c’è pure l’opera di un artista (tra cui la nostra vecchia conoscenza Eleonora Marton) che ne incarna stile, tecnica o composizione.