Immaginate, per un attimo, di trovarvi in uno spazio enorme, avvolti dalla luce candida e abbagliante di una mattina di sole estivo, e circondati da quelle che a prima vista vi sembrano 7 semplici porte in legno chiaro. Avvicinandovi e osservando bene però scoprite che:
la prima porta [Lamp] è allo stesso tempo una porta ed una lampada, un elemento di illuminazione, realizzata utilizzando le tecniche di cablaggio in uso per le serrature elettroniche.
La seconda porta [Baby] è in verità una doppia porta: nasce perché adulti e bambini possano attraversare l’apertura che corrisponde alle loro rispettive dimensioni.
La terza porta [Slide] si apre certo come una porta e consente l’accesso in una altrove non meglio specificato, ma consente anche di aprire degli spioncini (utilizzando le tecniche in uso per le porti scorrevoli), per osservare meglio cosa succede dall’altra parte.
La quarta porta [Hang] pare magica (in verità il trucco c’è ed è costituito da una lastra magnetica 2,5 millimetri di spessore) perché permette di attaccarci sopra qualsiasi cosa venga in mente di attaccare ad una porta: un vassoio, una pattumiera, delle fioriere, dei vasi e contenitori vari.
La quinta porta [Kumiko] è veramente bella ed è realizzata utilizzando una antica tecnica giapponese di assemblaggio di reticoli interni di legno, senza utilizzare chiodi; è la tecnica che si utilizza nella creazione degli infissi per le camere tradizionali dei tatami giapponesi.
La sesta porta [Wall] grazie ad una serie di mensole e di cornici (montate con un connettore di nuova concezione, per impedire loro di scuotimento durante l’apertura e chiusura della porta), crea l’illusione di continuità rispetto al muro, la porta quasi si perde in questo insieme e si fonde diventando un tutt’uno con il muro.
La settima porta [Corner] permette di entrare e uscire attraverso gli angoli di una stanza e per questo è particolarmente larga e consente un accesso facilitato per i disabili.
7 porte, non frutto della mia fantasia, ma nate per commemorare i 70 anni di Abe Kogyo, un’azienda giapponese che produce porte in legno, porte interne, pareti divisorie, infissi e mobili su misura.
«Tutti hanno un progetto di base di default, e ognuno è stato trattato con una diversa idea, nata dalle varie tecniche ed esperienze detenute dalla società. Queste porte non finiscono per essere solo prodotti una tantum. Hanno aperto nuove possibilità per i vari sottoprodotti, la visualizzazione di una vasta gamma di sviluppo del prodotto per il futuro», scrivono quelli di Nendo, che per inciso, ne sono gli ideatori.