
Quando in inglese dicono che qualcuno “has the guts” significa che ha avuto il coraggio di fare qualcosa, che ha avuto il fegato, che — in soldoni — ha tirato fuori le palle. Che poi sono proprie quelle che servono quando è il momento di confessare e confessarsi.
Concetto semplice quanto potenzialmente esplosivo — quello della pubblica confessione: che negli ultimi anni è diventato una vera e propria tendenza, dai social network alle app come Whisper — che è alla base di questa nuova rivista irlandese: Guts, appunto.
Fondato da una giovane giornalista di Dublino, Roisin Agnew, e finanziato grazie a Kickstarter (con una splendida campagna e un video sul quale, in quanto a ritmo ed efficacia, tanti sbadati “crowdfundisti” dovrebbero prendere appunti) Guts assomiglia a una fanzine, è infarcito di ottime illustrazioni ed è una sorta di bizzarra rivista letteraria in cui in ciascuna uscita tutta una serie di ospiti provenienti dalla comunità creativa di Dublino e dintorni si mettono — come si suol dire — “il cuore in mano” e confessano qualcosa.
Con due numeri già pubblicati e un terzo in arrivo proprio in questi giorni, Guts si acquista online.








