Da dove arriva l’ispirazione di un architetto? Come costruisce il suo “moodboard mentale”? Quali sono le radici — in questo caso visive — del loro modo di progettare?
Se l’è chiesto Valerio Olgiati — architetto svizzero, fondatore dell’omonimo studio di base a Flims, bucolico villaggio a vocazione sciistica nel Cantone dei Grigioni, e docente ad Harvard — che ha chiesto ad alcuni dei più importanti tra i suoi colleghi di mandargli fino a 10 foto che raccontassero l’origine della loro idea di archittettura, insieme ad un’autobiografia scritta dagli stessi progettisti.
Il risultato è un bel volume, intitolato The Images of Architecs e pubblicato dalla piccola casa editrice indipendente (anche questa svizzera) The Name Books.
Nel libro, in cui Olgiati stesso si è messo in gioco partecipando anche come “indagato” oltre che indagatore, le foto, i collage, i disegni attraverso i quali gli architetti si raccontano sono ricordi, spunti, appunti, metafore, e soprattutto sono lasciati all’interpretazione del lettore.
Che sia una riserva naturale lacustre o un giardino brasiliano (due tra le foto scelte da Olgiati), una vecchia foto in bianco e nero del Guggenheim di New York (foto scelta da Smiljan Radic), il ritratto dell’artista Federico Correa da giovane, a Cadaqués (la scelta stavolta è di Jonathan Sergison e Stephen Bates) o ancora uno schizzo di una visuale del Macchu Picchu (Álvaro Siza Veira), sta a chi si perde tra le pagine di The Images of Architecs ritracciare poi gli “indizi” nelle opere dei 44 architetti che hanno deciso di partecipare coi loro “musei immaginari” — è così che li definisce il curatore Olgiati — a questo affascinante esperimento editoriale.
Esperimento a cui hanno partecipato: David Adjaye, Manuel e Francisco Aires Mateus, Alejandro Aravena, Ben van Berkel, Mario Botta, Alberto Campo Baeza, Adam Caruso e Peter St John, David Chipperfield, Preston Scott Cohen, Hermann Czech, Roger Diener, Peter Eisenman, Sou Fujimoto, Antòn Garcìa-Abril, Go Hasegawa, Jacques Herzog e Pierre de Meuron, Steven Holl, Anne Holtrop, Junya Ishigami, Arata Isozaki, Toyo Ito, Bijoy Jain di Studio Mumbai, Momoyo Kaijima e Yoshiharu Tsukamoto di Atelier Bow-Wow, Christian Kerez, Hans Kollhoff, Winy Maas di MVRDV, Peter Märkli, Jürgen Mayer H., Richard Meier, Glenn Murcutt, Ryue Nishizawa, Valerio Olgiati, John Pawson, Cecilia Puga, Smiljan Radic, Richard Rogers, Kazuyo Sejima, Jonathan Sergison e Stephen Bates, Miroslav Šik, Àlvaro Siza Vieira, Eduardo Souto de Moura, Robert Venturi e Denise Scott Brown, Peter Wilson di Bolles + Wilson e Peter Zumthor.