
«Fra, se lo avessi a casa proverei a leccarne un po’ ogni mattina» dice lui con sguardo furtivo, mentre la giovane designer inglese ci guarda un po’ interdetta. Visto che lei non parla la nostra lingua, e io ci tengo a far fare ottima impressione al mio socio Simone, traduco.
Io e Simone ci siamo imbattuti nei vasi di propoli di Marlene, nel nostro tour Ventura-Lambrate, e ovvio lui – propoli dipendente – ha pensato bene di toccarli, annusarli e sperare di poterli leccare!
Marlene Huissoud francese di nascita, ma con base a Londra, è una giovane designer che crea sciarpe in seta (che potete vedere qui) ma ama sperimentare con i materiali. Laureatasi nel 2014 alla Central Saint Martins’ School of Art and Design di Londra con una tesi che indagava l’utilizzo di materiali provenienti dall’ape comune e dal baco da seta indiano.
Marlene ci ha racconta di essere figlia di apicoltori e di essere perciò “geneticamente” interessata agli insetti, specie alle api. Dice che, certo, ci sono molti studi sull’utilizzo degli insetti per soddisfare i crescenti bisogni alimentari di miliardi di persone, ma che lei vuole indagarne l’utilizzo dei rifiuti provenienti dagli insetti per creare manufatti artigianali. Che gli insetti vuole “averli come collaboratori”.
Perciò ha deciso di partire da due insetti che l’uomo alleva da millenni: l’ape comune ed il baco da seta indiano. Le api oltre al miele producono il propoli una resina naturale e biodegradabile da cui lei, attraverso tecniche tipiche per la produzione del vetro, è riuscita a realizzare la collezione di profumati ed invitanti vasi, che vedete nelle immagini.
Mentre utilizzando i bozzoli dismessi dei bachi da seta indiani ha creato un nuovo materiale che ha chiamato “Wooden Leather”, ma quest’ultimo non profuma e non si lecca, quindi a noi inevitabilmente interessa meno…















