Se “febbraio” in Italia è sinonimo di Sanremo, in Spagna l’ultimo mese invernale dell’anno significa arte contemporanea.
Già, la celebre fiera ARCO, che ogni anno chiama a raccolta collezionisti, critici e gallerie da tutto il mondo, ma anche le sorelle minori ma non troppo quali JustMad, Flecha e Art Madrid sono le protagoniste dell’ultimo weekend del mese in corso.
In realtà, mentre las hermanitas sono dedicate all’arte emergente e sono sempre ricche di parecchie idee interessanti, Arco – diciamolo – è come una trombata con l’ex: una minestra riscaldata (eccezion fatta per qualche innovatore che fa parlare di sé tipo farfallina di Belén tipo costui). Tutti questi eventoni vengono anticipati dal jäälphoto, il festival di fotografia indipendente “con maggior proiezione” come si auto-definsce questa tre giorni non stop organizzata dal collettivo Hago cosas.
La particolarità dell’evento è legata innanzitutto alla location scelta, ovvero un hotel nel centro della città, in cui ogni artista occupa una stanza, collocando le proprie opere su letti, comodini, ma anche negli armadi e nel box doccia.
L’organizzazione, che definisce il concept “ocupación hotelera”, per un weekend scansa i sonni tranquilli dei turisti in visita nella capitalona spagnola, per cedere il posto a fotografi emergenti dei circuiti off. Giunto alla terza edizione, il jäälphoto 2015 prenderà il via giovedì 19 per chiudere i battenti sabato 21 con una grande festa d’arriverderci.
18 le gallerie spagnole presenti che esporranno gli scatti dei propri artisti tra cuscini e lenzuola. Perché a Madrid l’arte pare essere ancora in fermento: nessun dorma!