Nella prima metà del ‘900, negli Stati Uniti, ebbero un grandissimo successo le cosiddette Bibbie di Tijuana, che a dispetto del nome di biblico avevano ben poco: erano infatti fumetti porno, realizzati da artisti spesso “in incognito” e stampati e venduti in maniera clandestina in forma di libretti dal formato orizzontale, di solito di 8 pagine, super-tascabili e soprattutto facilmente occultabili.
Oggi fumetti del genere non avrebbero molto senso: se cerchi del porno hai qualche milione di possibilità di scelta, sul web, e se cerchi fumetti porno, beh pure di quelli ce sono a bizzeffe, in rete. Ma è proprio il loro essere anacronistici e antiquati che evidentemente ha stuzzicato la fantasia dell’illustratrice inglese (ora di base a Brooklyn) Kaye Blegvad, che proprio sul progetto di riportare sul mercato — sempre underground ma stavolta non clandestino — una versione contemporanea delle Bibbie di Tijuana, ha fondato la sua casa editrice Horizontal Press.
La prima serie di 13 Tijuana Bibles, stampata in risograph, è stata affidata alle penne, agli inchiostri, ai pennelli e soprattutto al talento e all’ironia di alcuni tra i più interessanti fumettisti e illustratori del momento: Roman Muradov, Lizzy Stewart, Eleni Kalorkoti, Eleanor Davis, Pete Gamlen, Tallulah Fontaine, Leah Goren, Sophia Foster-Dimino, Rose Blake, Liana Jegers, Clay Hickson, Leandro Castelao e ovviamente la stessa Blegvad.












