La maggior parte dei registi deve accontentarsi di un saggio retrospettivo post-mortem. Alcuni hanno la fortuna di essere ancora vivi e poter vedere, in libreria, volumi col proprio nome stampato sopra. Solo i grandi maestri possono vantare bibliografie capaci di riempire interi scaffali e pubblicazioni dedicate a un singolo film. Ma Wes Anderson è forse l’unico ad aver avuto l’onore di vedere addirittura una vera e propria collana editoriale dedicata a lui, collana che si è aperta due anni fa con lo splendido libro illustrato The Wes Anderson Collection e che continua ora con l’uscita (appena tre giorni fa) di The Wes Anderson Collection: The Grand Budapest Hotel, quest’ultimo dedicato interamente al film del 2014, plurinominato ai prossimi premi Oscar.
La stessa squadra del primo libro — Matt Zoller Seitz (autore), Max Dalton (illustratore), Eric Klopfer (editor) e Martin Venezky (design) — stavolta ha puntigliosamente esaminato ogni singolo elemento del film, dal set alla fotografia, dallo storyboard ai costumi, dalla colonna sonora alla recitazione, raccontandone la genesi, le influenze, le fasi di realizzazione, le curiosità, attraverso interviste ad attori e membri del cast nonché a sua maestà Wes Anderson in persona, e utilizzando tantissimo materiale inedito.