Esiste una fotografia femminile — e di conseguenza anche una fotografia maschile?
Ci sono criteri, indizi, pattern che ti fanno dire: questa è una foto da donna?
Il tema — nella fotografia come pure nella letteratura, nel cinema, nella pittura — è spinosissimo ed è molto facile cadere in accuse di sessismo (mi ricordo lunghe e accese discussioni sull’argomento, capaci di far scricchiolare pure lunghe amicizie; conversazioni che una volta concluse — artificiosamente, perché discorsi del genere non finiscono mai spontaneamente — vorresti non aver mai fatto).
Piuttosto che chiederselo, e perdersi nella teoria, Elena Atzori è passata alla pratica, e dopo anni passati a scattare ritratti e autoritratti ha deciso di provare ad adottare uno sguardo maschile e a concretizzare in una serie intitolata #INKEDDOLLS un esperimento iniziato per caso su un set, quando ha chiesto a una modella di posare per qualche istantanea, adottando uno dei punti vista più classici e stereotipati della fotografia erotica — lei sotto, sdraiata, lui dritto sopra di lei, spesso coi suoi piedi a entrare per sbaglio nello scatto, testimoni casuali di una dominazione giocata o reale.
In quella prima, estemporanea istantanea, realizzata con una Fuji Instax mini 90 ricevuta da Elena come regalo di compleanno appena qualche giorno prima, furono proprio i suoi piedi a finir dentro all’inquadratura, dando così inizio a tutta una serie di opere raccolte poi sul suo tumblr dal titolo RNApolimerasi (sì perché Elena, nella sua incarnazione “diurna”, fa la chimica farmaceutica) e ora protagoniste della mostra che inaugurerà il prossimo 8 febbraio a Roma.
La location, azzeccatissima visti i soggetti immortalati da Elena, è Uroboro, un bookshop specializzato in libri sui tatuaggi.
QUANDO: 8 febbraio — 1 marzo 2015
OPENING: 8 febbraio | 18,00
DOVE: Uroboro Bookshop | via Ascoli Piceno 21, Roma | mappa | fb