Martin Parr looking at books: una satira sul mondo della fotografia contemporanea

Pare che Martin Parr, tra i più celebrati fotografi dell’ultimo decennio, sia a sua volta un grandissimo collezionista di libri di fotografia. Probabilmente il più grande, visto che la sua raccolta sembra possa contare oltre 12.000 volumi, almeno a quanto risulta da un articolo pubblicato lo scorso marzo sul Financial Times, ripreso poi dal magazine L’Oeil de la Photographie che in un post commenta così la sacra missione archivisitica del grande fotografo: «mentre Parr è deliziato dal boom del mercato dei libri di fotografia, in parte è responsabile di quel boom».

Citazione che assieme a tante altre è entrata in ironico libretto dal titolo degno di un dissacrante blog su Tumblr o di una sarcastica fan page su Facebook: Martin Parr looking at books.
Il contenuto è quel che il titolo promette: foto di Martin Parr che guarda i libri, accompagnate da una serie di citazioni tratte da libri e riviste.

Ideato da Roger Eberhard, svizzero nonché anche lui fotografo, e pubblicato da b.frank books, piccolo editore indipendente di Zurigo, il Martin Parr che guarda i libri è una satira del mondo della fotografia contemporanea.

Mondo in cui un libro, solo per esser stato citato da Parr, diventa un best-seller. Mondo in cui i collezionisti comprano a scatola chiusa solo perché «l’ha detto Parr». Mondo in cui i giornalisti seguono Parr ai festival per vedere cosa sfoglia e cosa compra in modo da sapere di cosa parlare sui loro magazine. Mondo in cui i giovani fotografi fanno la fila per avere un’introduzione o un commento di Parr al loro libro.

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