Gli smartphone hanno messo in mano a chiunque le potenzialità di una discreta macchina fotografica da tenere sempre in tasca.
I social network, Instagram su tutti, hanno dato modo alle foto scattate con gli smartphone di diventare storie, contenuti, prove, indizi, messaggi, testimonianze, frammenti di diario da condividere con chiunque, allenandoci tutti (come twitter ha fatto col testo) alla sintesi.
La sintesi è un’arte ma delle volte è anche un massacro: ogni storia ha bisogno del tempo (e dello spazio) necessario a essere raccontarta e dopo la sbornia “sintetica” ecco spiegato il recente successo di Storehouse e di tutte quelle applicazioni nate per dare un formato di più lungo respiro alle storie raccontate per immagini.
E se per condividerle, quelle storie, ci sono sempre i social network e gli ibridi tra piattaforme di microblogging e social (come appunto Storehouse ma anche Medium), talvolta si ha voglia di tornare a una comunicazione più tradizionale e tangibile.
Qua arriva Felt, app per iPhone/iPad che permette (non è la prima e non sarà l’ultima a farlo) di creare e spedire direttamente dallo smartphone o dal tablet un biglietto con tanto di foto e testo.
Il quid che Felt ha più delle altre è la possibilità di creare (e spedire, di nuovo, in tutto il mondo) dei piccoli “leporello”, cioè dei libretti a fisarmonica, utilizzando le foto, modificandole, scrivendoci su (anche a mano, o più che altro “a dito”), nel caso anche scrivendo una lunga lettera sul retro.
Giusto in tempo per Natale, per mandare file di selfie e lettere altrettanto selfie ad amori vicini e lontani, foto di pargoli ai nonni strizzaguanciotte, foto di gruppo hipster ai clienti della tua agenzia, ossequiosi e ammicanti ringraziamenti ai finanziatori della tua start up o, perché no, sostituendo le illustrazioni alle foto, qualche fiaba minima per bimbi o ex-bimbi.