Dell’artista mantovana Emanuela Ligabue e della sua produzione di colorati ventagli e “falsi” libri in legno avevo parlato già qualche anno fa.
Nel frattempo la Ligabue ha allargato la sua collezione di volumi legnosi, focalizzandosi sulle grafiche di alcune tra le più celebri e storiche collane dell’editoria italiana, alla ricerca di un minimalismo capace di evocare nel cosiddetto “lettore forte” — anche senza pagine, anche nell’impossibilità di entrarci “fisicamente”, nel libro — atmosfere, temi, periodi storici, autori e titoli, celebrando a suo modo l’efficacia del progetto grafico che c’è dietro al libro, progetto che quando è fatto bene funziona anche allo stato minimo, togliendo dalla bussola dello spettatore/lettore ogni altro riferimento.
E non è un caso che una mostra del genere sia in programma — presso il sempre attentissimo Spazio b**k di Milano — proprio nei giorni in cui in città va in scena Bookcity, appuntamento dedicato a un’editoria che sta cercando di orientarsi tra nuovi paradigmi di produzione, fruizione e comunicazione senza perdere la propria identità, compresa quella estetica.
QUANDO: 13 novembre 2014 | 19,00
DOVE: Spazio b**k | via Porro Lambertenghi 20, Milano | mappa