Per quanto mi riguarda, il mondo si divide in chi si fa comprare i calzini dalla mamma, dalla nonna o dalla fidanzata, chi va in un negozio e ne compra un pacco senza stare a badare troppo a qualità e fantasia e chi, invece, religiosamente saggia, amorevolmente accarezza, clinicamente valuta texture e cuciture, abbandonandosi al suono prodotto dallo sfregamento sulla pelle, valutando abbinamenti, persino affacciandosi alla luce del sole («scusi, signora commessa, so che sembra strano ma vorrei liberarli per un attimo dalla tirannia del neon o del led e portarli all’aria aperta») per metterne alla prova il colore.
È per gente così, gente del terzo tipo, che esistono calzini come quelli di Pharmacie, azienda francese che però produce interamente in Italia, in una piccola impresa a conduzione famigliare in quel di Bergamo che lavora nel settore da ben tre generazioni e che mette al lavoro, su ogni singolo paio di calze da uomo, addirittura tredici persone.
Al di là dell’indiscutibile qualità, però, la vera particolarità del marchio sta nel fatto che i calzini non puoi comprarli da nessuna parte ma arrivano, invece, su abbonamento. Ti iscrivi, paghi, e una volta al mese il postino o il corriere suona il campanello e ti porta il pacco coi nuovi calzini, calzini che nessun altro sulla faccia della Terra, a parte gli altri abbonati, potrà avere.
La fantasia è “a sorpresa” ma visti quelli distribuiti finora anche il più certosino e pignolo “calzinomane” sarà accontentato.