Libellule, pesci, orsi e cavalli danzanti. Fiori e orecchie di coniglio. Scoiattoli, cervi, cinghiali, vacche e scimmiette. Serpenti, soprattutto serpenti, minuziosamente “illustrati” con la carta, scaglia dopo scaglia (sembrano disegnati e stampati, in realtà dal vivo li vedi uno a uno quei rombetti colorati maniacalmente disposti a strati e l’occhio, come per magia, pare improvvisamente capace di provare il senso del tatto e accarezzarne, tra un battito di ciglia e l’altro, la liscia e lucente e cangiante texture).
Cristina Amodeo, artista italiana classe 1986, usa le forbici come un pennello e del suo talento se ne sono accorti persino quelli del MoMA di New York, che le hanno affidato le illustrazioni di Matisse’s Garden, un libro per bambini che esce in occasione della mostra Henri Matisse: The Cut-Outs, che inaugurerà il prossimo 12 ottobre, approdando nella Grande Mela dopo la tappa alla Tate Modern di Londra.
L’esposizione è una celebrazione delle opere realizzate con la carta — le gouaches découpés — dal grande artista francese, che negli anni ’40, dopo l’intervento a seguito di un cancro all’intestino, finì su una sedia a rotelle e non riuscendo più a utilizzare il cavalletto per dipingere comincio a lavorare con le forbici, aprendo di fatto nuove frontiere per quanto riguarda la composizione, le forme, l’uso del colore.
Una storia, quella del “Matisse di carta”, raccontata da Matisse’s Garden attraverso un racconto scritto da Samantha Friedman, assistente curatrice del museo e illustrata appunto da Cristina Amodeo utilizzando lo stesso linguaggio prediletto da Matisse nell’ultima fase della sua carriera, riuscendo però a non “sparire” tra le forme, rendendo così omaggio a un grande artista nel migliori dei modi: senza scimmiottarlo ma, anzi, traducendone la potenza e la visione mantenendo il proprio personalissimo approccio al medium.