
Il pittogramma — (o pictogramma) s. m. [dall’ingl. pictogram, tratto da pictography (v. pittografia), con il suffissoide -gram «-gramma»] (pl. -i). – è ciascuno dei segni usati nella pittografia.
La pittografia è la “forma primitiva di scrittura, costituita da disegni di oggetti (pittogrammi), assunti con valore significativo ora aderente e immediato ora simbolico e astratto, diversi dai geroglifici, in quanto privi di valore puramente fonetico, e tali perciò da consentire la comunicazione tra soggetti parlanti lingue diverse…”
[fonte Treccani]
E quindi se vi scappa la pipì e vedete i disegnini, pardon i pittogrammi, di un maschio e una femmina stilizzati sapete dove correre, così come sapete seguire le frecce che indicano la direzione. Già ma che succede con i modi di dire? È possibile creare dei pittogrammi anche per questi? Se lo è chiesto Akihiro Mizuuchi e ci ha lavorato insieme ai suoi studenti presso la Tokoha Gakuen University, dando vita a Designing symbols sayings, una serie di interessanti pittogrammi, alcuni a dire il vero incomprensibili per noi occidentali perché troppo legati a modi di dire giapponesi.
Sarei proprio curiosa di vederne una versione italiana!




