Letters to my future self: scrivi a te stesso, nel futuro

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Ho parlato svariate volte su queste pagine di un sito semplice, comodo, quanto pieno di meravigliose (o tristissime) possibilità: FutureMe, che permette di spedire delle mail nel futuro.

Comodo nel suo utilizzo utile, per chi ha mille impegni e la casella di posta sempre intasatissima per poter inviare missive posticipate per questioni poco o per nulla urgenti, in modo da poter rimandare al futuro anche la risposta, la ri-risposta e così via.

Pieno di meravigliose possibilità perché c’è pure un modo poetico di utilizzare il sito (che è poi quello per il quale i creatori di FutureMe l’hanno concepito) e cioè scrivere a sé stessi nel futuro, raccontando il presente, fissando obiettivi che nel frattempo si spera si saranno realizzati, utilizzando il proprio futuro io — essere misterioso e “in potenza”, più saggio, equilibrato, intelligente, consapevole — come confessore e psicologo col senno di poi, in grado di rintracciare nel passato (il tuo presente) i segni del suo presente (il tuo futuro), scatenando pure un mare di nostalgiche lacrime al “future me” che un bel giorno, di punto in bianco, riceverà una mail inaspettata (più tempo scegli di far passare più nebbioso diventerà il ricordo ed efficace l’effetto sorpresa: io tempo fa ne inviai una al me stesso di cinque anni dopo e una a quelli di dieci anni dopo; la prima l’ho ricevuta e ci ho versato sopra lacrime dolci e amare, la seconda non ho idea di quando arriverà) che arriva da un altro tempo e soprattutto da un altro io, simile ma più teneramente ingenuo, illuso, sognatore.

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Ma per chi ama la carta e la scrittura manuale c’è pure una variante “analogica” di FutureMe. Si tratta di un libro intitolato Letters to my future self, che consiste in una serie di lettere da scrivere, conservare e aprire dopo mesi, anni o decenni.

In questo caso però, al posto di un semplice form bianco da completare, le lettere hanno degli incipit a tema, per aiutarti a raccontare una parte specifica della tua vita (o a sbloccarti nel caso di ansia da foglio bianco): cose del tipo “prometto a me stesso…”, “non dimenticherò mai…”, “è stato un giorno straordinario…”, che oltre a offrire spunti per cominciare a scrivere danno il la a piccole/grandi auto-analisi che oltre a offrire materiale per future nostalgie serviranno anche ad aprire il cuore e la mente a quei poveri ingenui dei presenti noi stessi.

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