Grafica Aula 27
Ragazzo bassino con la R moscia e gli occhiali che stai sempre chino a incider le tue lastre piranesiane..hai trafitto il mio cuore come una puntasecca, il tuo viso è nella mia mente indelebile come un’acquaforte, profumi di miele come una ceramolle..quando ti vedo mi ribolle lo stomaco come se avessi bevuto una vasca d’acido! Vorrei cospargeti di Vernice Rembrandt e leccarti fino ad impanarmi la lingua.. ma prima devo trovare la misticheria [sic!, non un errore ma una probabile via di mezzo tra una mesticheria e un negozio di articoli mistici, ndr] sul naviglio per comprare l’ambra pura per prepararla!!!
Oltre a esser luogo per storie d’amore “all’acquaforte” (il messaggio l’ho pescato sulla pagina facebook Spotted: Accademia di Brera Milano), l’Aula 27 dell’Accademia di Brera è da cinque anni il regno del corso di serigrafia del prof. Daniel Tummolillo.
Finita nell’oblio per lungo tempo, soppiantata dalle tecniche di stampa più recenti, la serigrafia è tornata in auge negli ultimi anni, parallelamente alla rinascita dell’artigiato e al fiorire delle autoproduzioni in campo editoriale, con laboratori di stampa manuale che — come abbiamo visto più volte proprio qui su Frizzifrizzi — aprono in tutta Italia, sia per progetti “conto terzi” sia per iniziative personali e legate a prodotti come l’illustrazione, le fanzine, l’abbigliamento.
Perché la serigrafia può essere non solo un mezzo d’espressione ma anche un lavoro, a patto di conoscerne a fondo le tecniche e le potenzialità.
Oggetto del corso di Tummolillo è proprio questo doppio binario — serigrafia come mezzo per trovare una propria identità artistica attraverso la sperimentazione e serigrafia come sapere artigiano.
Quella che inaugura mercoledì 25 giugno da SOLO vinili / libri è una mostra con le serigrafie realizzate da quattro studenti — Annalia, Ilaria, Valerio e Mery — che si sono appena diplomati all’accademia, e che nell’Aula 27, con il professor Tummolillo, hanno imparato la magia di quest’arte e ad utilizzarla in maniera piuttosto differente da ciò che siamo abituati a vedere di solito.