Nel maggio dello scorso anno un gruppo di personaggi attivi nel campo dell’arte, della scrittura, dell’editoria indipendente, del graphic design, della stampa e della ricerca (molti dei quali incarnando tutte queste competenze, come capita spesso a chi fa piccole autoproduzioni) si sono riuniti in un seminario a Toronto, in Canada, per discutere non soltanto sul fare libri — e fanzine, cataloghi, siti web, riviste — ma anche sulle ragioni e sul valore di questo complesso e multiforme atto creativo.
Da quel seminario proprio in questi giorni è stato stampato e presentato un libro intitolato A Book About — What’s More To Life Than Books. Non un semplice resoconto scritto del seminario ma una vera e propria raccolta di spunti concettuali (o, meglio, di inneschi incendiari capaci di accendere in chiunque sia già interessato all’argomento il sacro fuoco del fare) organizzati in forma di glossario dove ogni lemma relativo alla filiera della produzione di un libro — rilegatura, margini, cucitura, pubblico, distribuzione, abbonamento, scaffali ma anche società, mano, furto, melancolia, inaspettato, solo per citarne alcuni — raccoglie spunti usciti durante il seminario o presi da autori esterni; spunti che portano il discorso su un livello di conversazione molto alto, capace di stimolare un dialogo aperto con chi si ritrova a sfogliare il libro.
In sostanza A Book About — è una sorta di realtà aumentata sul mondo dell’autoproduzione editoriale: ogni pagina “analogica” si apre su un panorama di idee, storie e pratiche. E il lettore, invece di subire passivamente il discorso, ne diventa parte attiva.
Oltre a poterlo acquistare online c’è anche una versione in pdf gratuita da scaricare.