Checché ne dicano gli animali indovini — mai stati così numerosi: dopo il celebre polpo Paul di Sud Africa 2010 (che, per la cronaca, nell’ottobre di quell’anno è passato a miglior vita) la fantozziana lista di veggenti zoologici si è allungata e comprende il cammello emiratino Shaheen, la tartaruga brasiliana Cabeçao, l’armadillo tedesco Flitz (o Norman, dipende dalle fonti), alcuni panda cinesi e ben 23 porcellini d’india inglesi — la coppa è ancora impossibile sapere chi se la porterà a casa.
Ma se invece del Campionato del Mondo dovessimo giocarcela su altri fronti i risultati sono già più che noti. Ce lo mostra il quotidiano inglese Wall Street Journal, che prende spunto dal classico tabellone da coppa calcistica per mostrare in maniera efficace indici e statistiche, mettendo a confronto diretto le 32 squadre che si giocano la fase finale dei mondiali.
L’infografica si intitola The cup of everything else e inizia con i dati più “calcistici” — squadra più alta, squadra più bassa, più giovane, più vecchia — per poi passare al numero di Starbucks o di McDonald pro capite fino a tassi di crescina della popolazione, obesità, disoccupazione, spese militari, spese per l’istruzione…
E scopriamo che:
· il Paese con più foreste è il Giappone
· in Costa Rica piove un sacco
· la Nigeria è lo Stato con più terreni agricoli, ma se la gioca in finale con l’Inghilterra
· il Belgio è quello dove la gente vive di più nelle città (l’Italia non arriva neanche agli ottavi di finale)
· in Corea del Sud vivono appiccicatissimi gli uni agli altri mentre in Australia c’è posto per tutti
· in Nigeria si sfornano bambini a iosa mentre il tasso di crescita della popolazione più basso ovviamente ce l’abbiamo noi, che battiamo in finale la Germania
· se vuoi comprare la benzina a poco prezzo devi andare in Algeria
· ma occhio a prendere l’auto in Iran perché è lì che si muore di più in mezzo al traffico
· in Inghilterra invece, nonostante l’alcool, puoi andare tranquillissimo
· a proposito di alcool: vincono i Russi (e era prevedibile), in finale coi Portoghesi (meno prevedibile)
· se devi scroccare una sigaretta meglio chiedere a un greco
· il tasso di disoccupazione più alto ce l’hanno i bosniaci; italiani battuti dagli spagnoli ai quarti
· in olanda 93 persone su 100 usano internet e noi arriviamo appena agli ottavi
· chi spende di più per l’istruzione (in proporzione al prodotto interno lordo) è l’insospettabile Ghana; l’Italia non supera nemmeno la fase a gruppi
· i russi hanno più di un cellulare a testa; qua ce la battiamo ma veniamo sconfitti in semifinale proprio da loro
· vergognosamente, in quanto a numero di turisti in arrivo, non superiamo i quarti di finale; vince la Francia, ma ci batte persino la Spagna
· i più ciccioni sono gli americani e i più magrolini i giapponesi, che non a caso sono pure quelli che mangiano più pesce e che hanno l’aspettativa di vita più alta, campo dove un tempo davamo filo da torcere a tutti ma che ora ci vede battuti dagli sparuti australiani ai quarti
· ci rifacciamo con le nomination agli Oscar come miglior film straniero, ma arriviamo secondi, dopo gli eterni rivali d’oltralpe
· non siamo più nemmeno molto cattolici: arriviamo ai quarti, battuti dal Messico che poi però perde in finale col Portogallo
· l’Italia è un paese per donne sposate e infatti arriviamo ai quarti di finale con Iran, Nigeria e Grecia; alla fine vince l’Iran
· il paradiso delle single invece è il Brasile dove quasi la metà delle donne di mezza età non ha marito, poco più di quelle inglesi (ma per motivi ben diversi, credo)