Per capire come siamo messi realmente, in un Paese che legge poco e male come il nostro, basta seguire un personaggio come Maurizio Ceccato — grafico editoriale, art director, illustratore nonché editore e libraio indipendente — che sulla sua pagina facebook posta regolarmente i dialoghi surreali con chi entra nella sua libreria romana immaginando sia qualcos’altro.
Eccone qualche esempio:
— Scusate vendete pile?!?
— No.
— Ho una radio.
— Ah…
— Vendete ricambi per la macchina?!? Per l’autoradio…
— No.
— Ma ho visto degli accessori in vetrina.
— Quali?
— Quelli.
— Quelli sono giradischi.
— Ah vabbene.
— …
— senta dovrei fare delle fotocopie
— beh…
— ho visto che vendete libri e siete anche cartoleria giusto?
— beh, veramente…
— guardi dovrei fare queste qui. sono poche una cinquantina.
— veramente…
— quanto viene?
— senta non facciamo fotocopie, non siamo una copisteria, non siamo una cartoleria e forse non siamo nemmeno una libreria.
— ah capisco. sa dove posso farle?
— non so.
— vabbene grazie grazie comunque bella libreria, bella.
— …
– Scusi ho visto quelle lampade.
– Ah sì?!?
– Belle, quanto vengono?!?
– Non sono in vendita.
– Ah no?
– No. Noi vendiamo libri
– Ah perché le ho viste in vetrina e allora pensavo…
– Le usiamo come arredo.
– Quella bella a forma di…
– Vendiamo libri.
– Mi piaceva…
– …buonasera.
Si sorride, è vero. Ma di quei sorrisi amari e a denti stretti.
Perché il mondo delle piccole librerie indipendenti, al di là di uno zoccolo duro di clienti competenti e appassionati, è pieno di scene simili. Che dimostrano quanto sia distorta la pura e semplice percezione del grande pubblico rispetto ai luoghi dove la cultura non viene proposta a mo’ di supermercato o di centro commerciale.
Proprio per questo l’idea di “ambientare” dentro alle vetrine delle librerie indipendenti la sesta edizione di un festival come Teste Creattive, che da sei anni, d’estate, anima a suon di fumetti, illustrazione, performance e installazioni una città come Pescara, è lodevole: si tratta di tirare fili, di allacciare rapporti, di tracciare percorsi altri, lontani dalle rotte del consumo (anche culturale) mordi-e-fuggi.
Altri percorsi e altre mete dopotutto è anche il titolo di questa sesta edizione del festival, che vedrà come ospiti oltre ai “nativi” Michela Tobiolo e Simone Angelini anche tre artisti argentini, Pedro Mancini, Dante Ginevra e Natalia Lombardo, tutti protagonisti di una mostra collettiva e della realizzazione di disegni a vetrina nelle librerie indipendenti di Pescara, che ospiteranno anche delle piccole mostre personali degli autori.
Ad arricchire il programma anche performance e presentazioni di libri mentre il 19 e il 20 giugno tutta la squadra di artisti si sposterà in quel di Roma per il Crack!, l’ormai celebre festival del fumetto organizzato da dieci anni nei sotterranei del Forte Prenestino.