Save the date | Sulla mia pelle

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C’è chi se lo tiene dentro per anni, a volte decenni, a volte per sempre, e in mezzo al silenzio e al non detto finisce per diventare quella zia simpatica e strana che vive da sola e non si è mai sposata. C’è chi lancia segnali, come a cercare altre forme di vita nello spazio, linguaggi comuni, e aspetta aspetta, aspetta che il segnale torni indietro, magari a bordo di uno sguardo. C’è poi chi va lontano, per riscrivere la propria storia, che inizia con una lista in cui sulla prima riga c’è scritto “libera di”.
C’è chi non vuole lanciarsi nel vuoto e allora va a piccoli passi, osserva/prova/valuta, aprendosi al nuovo con razionalità ma con una corda di salvataggio ben stretta alla vita precedente. C’è chi semplicemente distrugge tutto, per poi ricostruire. E chi va su Yahoo Answers a cercar risposte semplici a domande troppo grandi.

Prendere coscienza della propria omosessualità, arrivare a fare coming out, per una ragazza, una donna, vuol dire liberarsi, sì, ma anche definirsi, chiudersi in un confine che la maggior parte delle altre persone non deve preoccuparsi di tracciare. È il dover passare sotto agli occhi di tutti, come su un palcoscenico, prima di andare avanti e scegliere poi se rimanerci, là sopra, oppure sedersi in platea o invece uscire proprio dal teatro.

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Beldan Zezen ha 47 anni, è turca ed è nata in Germania. Di lavoro disegna e scrive fumetti e graphic novel, fa l’illustratrice, la videomaker e la grafica editoriale. Beldan Zezen è lesbica. E a un certo punto della sua vita ha deciso di spiegare ai suoi genitori chi era, celebrando così un nuovo “anno 0” nella sua vita, che da lì, non senza difficoltà, l’ha poi portata in una città libera come Amsterdam, dove vive ora.
La sua storia, Beldan, l’ha raccontata in un romanzo a fumetti intitolato Sulla mia pelle e pubblicato il mese scorso da un editore sempre attentissimo ai temi sociali e civili come BeccoGiallo.

Il mondo lo cambi attraverso la consapevolezza, di questo ne sono più che convinto. E la consapevolezza la raggiungi ascoltando, leggendo, seguendo e vivendo storie. E una storia come quella di Beldan dovrebbe entrare in quante più case, librerie, biblioteche e scuole possibile (genitori bacchettoni, associazioni moraliste e fondamentaliste e fascistelli vari permettendo: in Italia capitano ancora cose del genere).

Per ora comunque Sulla mia pelle arriva da Zoo, a Bologna, con una presentazione—a cura di ArciLesbica Bologna all’interno di Soggettiva, format degli eventi culturali dell’associazione—durante la quale sarà presente anche l’autrice.

QUANDO: 13 maggio 2014 | 16,00
DOVE: Zoo | Strada Maggiore 50/A, Bologna | mappa | fb

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