Dopo una sbronza ho mangiato pizza, pasta avanzata, cofane di insalata di riso, brioche appena sfornate e tavolette di cioccolato. Ho fatto fuori interi salami, mi sono preparato toast improbabili, ho elemosinato patatine fritte, raschiato i fondi dei salatini dei banconi del bar, pagato 10.000 lire mezzo Mars perché era l’ultimo disponibile sulla faccia della terra (per me, in quel momento, la terra non era che un barcollante mezzo metro quadro di nausea e parole biascicate).
E ancora: panini con le budella di vitello, col fegato, con uova e aringhe—in Germania, dove sono riuscito persino a sistemarmi lo stomaco con salumi gelatinosi e di un improbabile color rosa.
Ma mai e dico mai ho mangiato panini con porchetta e “arugula” (il modo yankee di dire rucola, e dopotutto sono quelli dei pepperoni) dopo aver alzato troppo il gomito.
Eppure in questo video che raccoglie i cibi post-sbronza preferiti di mezzo mondo si sostiene che in Italia sia quello il classico rifugio solido dopo un’ubriacatura.
Sarà… io non ho ancora mai visto un menu con gli spaghetti alla Bolognesa.