La fotografia è il congelamento di un’istante. Il flusso del tempo, dunque di una storia (o di più storie che s’intrecciano qui e ora, davanti all’obiettivo) viene fermato dal click e scritto con la luce su una pellicola o un sensore.
Ci sono fotografie in cui tutto è evidente e rivelato: la storia (a volte la Storia) è lì di fronte a te e hai tutti gli elementi per poterla leggere: penso ad esempio a un gesto atletico, un reportage di guerra, agli scatti di cronaca nera. Ma ci sono anche fotografie che ti lasciano totalmente in balia di te stesso e della tua capacità di interpretarne i codici: in questo tipo di immagini la narrazione è solo accennata e per ricostruirla è lo spettatore, per primo, che deve mettersi in ballo; fare quel piccolo passo in più per poterne poi assaporare la potenza.
Ed è quest’ultimo il genere di fotografia che troverai su Romka Magazine, piccola rivista tedesca nata nel 2008 come sito web poi “convertitasi” alla carta nel 2010.
«Alcune foto sono più importanti di altre», recita il sottotitolo del magazine, che di fatto è una sorta di “guida turistica” all’interno del mondo della fotografia narrativa: ti fa scoprire bravi artisti—senza distinzione tra giovani esordienti e nomi riconosciuti—ti mostra le immagini e te le fa spiegare direttamente da chi le ha scattate.
L’ultimo numero, l’ottavo, lo puoi acquistare online ma è distribuito anche in Italia da Ono Arte a Bologna e Mi Camera a Milano.