Save the date | Burn Clear

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Con un fare circospetto, imparato da anni di telefilm americani con pedinatori o maniaci sessuali intenti a studiare la loro vittima, negli ultimi due mesi mi sono letto Roghi—l’albo dell’illustratice trentina Anna Deflorian pubblicato in grande formato da Canicolaa sfroso come dicono i veneti. Di nascosto, quindi, e a puntate, tra Roma e Bologna, dopo averlo avvistato e con falsa disinvoltura sfogliato da Scripta Manent, da Zoo e nel quartier generale di Hamelin.

La cosa assurda è che oltre a poter semplicemente comprare il libro e portarmelo a casa conosco bene sia gli appassionati librai di Scripta Manent, sia le multitasking ragazze di Zoo che gli spacciatori di cultura del fumetto e dell’illustrazione di Hamelin quindi mi sarei anche potuto sedere a leggere senza che nessuno mi puntasse contro il fiammeggiante dito accusatore dell’infamia che a volte meritano i lettori a sfroso (ma in un paese di non-lettori come il nostro chi ha poi il coraggio di accusare i taccheggiatori di letteratura?).

la copertina di Roghi
la copertina di Roghi

Eppure una volta vista l’enorme copertina col defloraniano faccione di una delle protagoniste di Roghi, dentro di me una vocina mi ha suggerito che una (seppur patetica) furtività mi avrebbe fatto gustare il fumetto ancora di più. E così è stato. Anche perché la storia stessa, una volta che ci sei dentro, ti porta in una dimensione di attesa vagamente paranoica, tra un mistero da scoprire e giovanilismi contemporanei intrecciati a quelli “d’epoca” (la mia), magnificamente espressi dalla Deflorian coi suoi disegni che citano telefilm generazionali, fumetto underground e illustrazione d’impronta nordeuropea.

Aggiungici il fascino di chiuderti temporaneamente nella tua virtuale capsula di precaria ma eccitante violazione delle regole base del commercio e l’impazienza di continuare la lettura in qualche altro luogo, con altri abiti addosso, voci diverse tutt’attorno, sguardi che ti osservano al di là dell’apertura alare necessaria a tenerlo in mano, aggiungici tutto questo e avrai un’esperienza. E le esperienze mica crescono sugli alberi! Se non ti trovano loro cascandoti tra capo e collo sei tu che devi andartele a cercare.

tavola tratta da Roghi
tavola tratta da Roghi

Ora però si pone un problema. Sabato, proprio da Zoo, inaugura Burn Clear, che è poi una mostra che parte dall’albo della Deflorian per trasformarsi in uno degli eventi più interessanti che si terranno qui a Bologna durante le giornate di #Artcity (quando tutta la città si trasforma in un’enorme museo/galleria d’arte in occasione di Arte Fiera). Quindi ormai è chiaro che verrò beccato…

Ad ogni modo, oltre alle tavole di Burn, in esposizione ci saranno alcuni lavori fatti in passato dalla giovane illustratrice per riviste, fanzine e festival, una serie di serigrafie realizzate ad hoc per la mostra, un’installazione anch’essa fatta appositamente per l’evento, una mini-mostra nella mostra con gli scatti che la fotografa Giulia Mazza ha realizzato per l’albo di Canicola e ad accompagnare il tutto il set di His Clancyness con la proiezione in anteprima del nuovo video del gruppo, diretto proprio da Anna Deflorian e animato da Michele Bernardi a partire dalle illustrazioni di Burn.

E se passi di lì e vedi uno in un angolo, zitto zitto a leggere libri di nascosto, quello sono io.

QUANDO: 24 gennaio – 16 febbraio 2014
OPENING: 25 gennaio | 19,00
DOVE: Zoo | Strada Maggiore 50/a, Bologna | mappa | fb

tavola tratta da Roghi
tavola tratta da Roghi
tavola tratta da Roghi
tavola tratta da Roghi
foto di Giulia Mazza
foto di Giulia Mazza
foto di Giulia Mazza
foto di Giulia Mazza
foto di Giulia Mazza
foto di Giulia Mazza

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