Read carefully before.

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Così iniziano le decine e decine di libretti di istruzioni che per ironica legge del contrappasso finiscono in un cassetto senza essere nemmeno aperti, tanta e la curiosità—direttamente proporzionale alla certezza di saper già far tutto, pure senza il manuale—di provare il nuovo apparecchio.

Di padre in figlio ci si tramanda quell’espressione a metà tra l’incanto per la tecnologia e la fisiologica, tracotante necessità maschile di voler ribadire al mondo stare entrando nell’affascinante e prestigiosa cerchia di chi quell’apparecchio ce l’ha.
Dalla prima macchina da scrivere che entra in casa al Commodore 64, dal cordless all’iPad, passando ovviamente per la macchina fotografica “di famiglia”, l’apparecchio meraviglioso capace in potenza di dare un senso alle gite della domenica, al gattonar del pupo, alle rughe profonde della nonna, a lunghe serie di tramonti belli non in sé e per sé ma in quanto soggetti da immortalare per segnalare ai posteri il proprio fugace e doloroso passaggio su questa Terra, reso un po’ più significativo dall’impronta chimica della luce stampata su un pezzo di carta o su un negativo.

Alle meraviglie della fotografia—o meglio a un’epoca in cui la meraviglia esisteva ancora—è dedicata questa bella fanzine intitolata appunto Read carefully before., realizzata da un nostalgico dell’analogico come Milo Montelli (lo abbiamo già intervistato in passato), che ha raccolto una serie di immagini prese da vecchi manuali di macchine fotografiche e le ha raccolte in un volumetto in collaborazione con Bolo Paper e stampato in risograph in 90 copie, su carta Munchen (la copertina) e Fedrigoni (l’interno), da Inuit.
La fanzine la puoi acquistare qui o qui.

Read carefully before.

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Un messaggio

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