#borsetarocche
tutti hanno i propri scheletri nell’armadio, proprio accanto a una Louis Vuitton o una Fendi made in China.
#callieduroni
la risposta verace agli ammiccamenti fetish da gatta morta di #instafeet e ai fashionismi di #shoesoftheday: viva il realismo, viva i calli.
#collettoalzato
da accompagnare a #polo e spesso associato a #pizzetto e #calvizie, perché il senso civico non deve fermarsi a #denuncialehogan.
#polpacciodacalciatore
(possibilmente depilato) perché andrebbe ad intercettare una interessante nicchia di feticisti gay, probabilmente la stessa di #malefeet.
#stileagenteimmobiliare
perché sembrano dei ragazzini che sognavano un Master da Publitalia ma poi sono finiti a vendere bilocali di periferia con le piastrelle rosa in bagno e se ne vanno in giro che sembrano caduti in completi dalla taglia sbagliata, scelti da mammà o dalla commessa di #sisley.
#prosciuttoemelone (o in alternativa #penneallavodka #cocktaildigamberi #pescamelba; tra l’altro esistono già tutti)
la vera risposta al dilagare di #instafood e del dilettantismo gourmet.
#indoppiafila
di pubblica utilità, con targa ben visibile.
#bagnitrenitalia
come sopra, seguito da hashtag con numero del treno e della carrozza; e tra allagamenti, sangue, paludi di carta igienica e urina, macchie di Rorschach marroni c’è di che sbizzarrirsi.
#poliziagrammaticale
gli anglosassoni hanno già il loro #grammarpolice ma un hashtag tutto italiano è indispensabile per segnalare i pò, i sè, i fà, i nè, bhe, i perchè, e i vari incidenti mortali nero su bianco.
#libridimerda (c’è ma è usato male)
che autori ed editori sappiano e tremino. Che sentano il fiato sul collo. Vale pure per gli ebook. Soprattutto quelli dei blogger e dei guru improvvisati di social media e marketing.
p.s.
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