Alba ha 23 anni e già un gran passato. Scende protetta da San Jordi dalla collina alicantina, attraversa le fucine mitologiche dei Torreblanca e dei Roca, fa sosta in Abruzzo, entra a Roma accolta dal crepitio incessante del web. Da Moros y Cristians alla Città Eterna, da ciurma in flotte imponenti a capitano di una nave corsara, Alba Esteve Ruiz guida con mano tanto giovane quanto ferma questa nuova insegna romana che nasce in un periodo di grande fermento per la food scene della capitale. Marzapane con i suoi 20 coperti ed orario continuato, sceglie l’azzardo dell’agilità all’apparente sicurezza della dimensione, la mano di Alba Esteve Ruiz dice che ci sono anche altri campionati possibili. La cucina di Alba è giovane e contemporanea senza essere finta ed inconsistente, i sapori intensi, le preparazioni hanno la grazia che ci si attende ma anche… un nervo teso che da spessore ed energia ai piatti.
Be aware all you nasty good food eaters, there’s a brand new che-rif-f in town!
Quanti anni hai, dove sei nata, da quanto fai la cuoca?
Ho 23 anni, sono nata a Banyeres de Mariola (Alicante) e da 9 anni faccio questo lavoro.

Il nome del cuoco dalla cui cucina ti senti più distante e quello alla cui cucina ti senti più vicino:
Distante e vicina allo stesso tempo alla cucina della mia terra. Distante perché sono lontana da casa ed a volte provo nostalgia, vicina perché essa vive dentro di me.
La III media del tuo paese ha visto le ultime puntate di Master Chef e ne hanno parlato in classe. Al docente di italiano viene l’idea di far vedere ai suoi alunni come funziona un ristorante dal di dentro e li porta in visita al tuo ristorante. Cosa prepari loro per pranzo?
Creerei un gran buffet con salse, carne e pesce con diverse cotture, contorni vari, frutta e lascierei lavorare l’immaginazione di ognuno di loro creando un piccolo Master Chef.
Dolce, salato, acido, amaro, quale scegli? L’umami non vale…
Non eliminerei nessuno di questi elementi. Tutti loro in equilibrio creano il piatto perfetto.

Un incontro casuale ma hai la certezza che si tratti della tua anima gemella. Ti confessa un debole per il cibo gourmet, riesci ad invitarla a cena e ti giochi tutto su una singola preparazione. Un piatto tuo o un grande classico? Quale?
Ogni occasione ha un piatto, riuscirei a immaginare questo piatto se fosse dentro a questo sentimento.
“Chilometrozero”, “buonogiustoepulito”, “naturale”, “artigianale”… quanta etica serve per fare un gran piatto?
Amore per la materia prima.
Sono appena entrati in sala l’ennesimo ispettore di guida e, dopo pochi minuti, un tale che fa un sacco di domande e scrive compulsivamente sul suo cellulare; si siedono a tavola ed ordinano. Sotto la salamandra i piatti sono pronti, siamo agli ultimi ritocchi. Ti ricordi di aver in tasca per caso, guarda il caso, una boccetta nuova di pacca di guttalax ed il fondo di un flacone di veleno per topi… e sono tutti girati dall’altra parte…
In queste circostanze mi sento sotto pressione ed ho la testa concentrata a fare del mio meglio possibile. Se l’avessi in tasca, cosa poco probabile, in quel momento non ci penserei nemmeno.



