Rumorama—ne abbiamo già parlato qui—è una compilation di 13 canzoni di band italiane del panorama rock/alternative, illustrate da giovani artisti della nostra penisola.
Rumorama è nuovo modo di vedere la musica.
Rumorama è un progetto autoprodotto ed autofinanziato e si presenta al pubblico in forma di libro ed esposizione itinerante.
Volendo proporre una rubrica tutta nostra che fosse in linea con il concept che stiamo portando avanti, abbiamo pensato ad una soluzione stuzzicante: che cosa accadrebbe se i nostri amici illustratori fossero intervistati in qualità di musicisti e non di artisti visivi?
Oggi intervistiamo Ester Grossi che per La compilation a colori ha illustrato il brano degli A Classic Education, Grave Bird, dall’album Call It Blazing.
Prima di tutto vogliamo sapere: qual è il tuo genere musicale?
Uno dei miei professori dell’università (il mio prediletto) mi disse che siamo quello che abbiamo ascoltato durante l’adolescenza, quindi direi che sono rock (anche se amo molto anche l’electro).
Hai appena registrato il tuo primo disco. Come s’intitola? Ti va di parlarcene?
Sono qui per presentarvi il mio primo disco dal titolo Angitia. Si tratta di un album realizzato in collaborazione con Bradford Cox e Johnny Jewel, che quindi spazia dall’ambient punk a sonorità italo disco anni’80.
Non vorrei dilungarmi troppo, sarà la musica a parlare e comunque già i nomi citati sono una garanzia di qualità.
Hai l’opportunità di farti disegnare da un illustratore la copertina del tuo album. A chi vorresti rivolgerti?
Al pittore James Benjamin Franklin.
A quale etichetta discografica manderesti per prima il tuo lavoro?
Alla californiana Italians do it better.
Nella tua band puoi utilizzare al massimo 5 strumenti musicali. Quali non possono assolutamente mancare?
Chitarra, basso, batteria, tasterie, theremin.
Quali sono le tre band che ti hanno influenzato maggiormente?
Deerhunter, Chromatics, Jocelyn Pook.
Ok, adesso hai la possibilità di andare in tour in apertura di una band famosa in modo che tu possa farti conoscere. Scegline una italiana e una straniera.
A Classic Education e Deerhunter.
In quale città hai deciso di formarti artisticamente?
Parigi.
Live show: dove preferiresti suonare? In uno stadio? Club con posti contenuti? Un bell’auditorium o un centro sociale?
L’ideale sarebbe un piccolo club, un ambiente dall’atmosfera intima, simile a “il Club Silencio” di Mullholland Drive.
Che cover stai preparando per il tuo live set?
Al momento siamo in sala per provare un brano di Shostakovich, Valz 2 from jazz Suite.
Ok il tuo concerto è appena terminato. Come vuoi salutare il tuo pubblico?
Vado via mentre la band continua a suonare l’ultimo pezzo.