Issues | Remedy Quarterly

Ennesimo di una lunga lista di riviste indipendenti dedicate al cibo, Remedy Quarterly in realtà nasce in tempi non sospetti (o comunque meno sospetti, quando già gli indizi c’erano tutti ma non si era ancora consumata l’invasione totale e globale del fenomeno foodies) e precisamente a fine novembre 2009, in quel di Cambridge, Massachusetts, dove una doppia coppia di quattro amici—due designers, un’illustratrice, un medico—ispirati da una di quelle ricette che si tramandano di madre in figlio per curare i malanni di stagione (la classica minestrina ammazza-batteri) consigliata loro da un esperto in raffreddori, una di quelle “guardie” che stanno agli incroci per far attraversare i ragazzini davanti alle scuole, decisero di lanciare un magazine in tutto e per tutto simile a quei quaderni di ricette casalinghe e rimedi fatti in casa (da qui il titolo: Remedy Quarterly) che mamme e nonne custodiscono gelosamente prima di affidarli al figlio o alla figlia prediletta.

Dopo un primo numero finanziato attraverso il crowd-funding, tutta la squadra di Remedy si spostò a Brooklyn e lì pian piano le strade dei quattro creatori si separarono finché alla fine, del nucleo originario, non rimase che Kelly Carámbula, che prese in mano l’intero progetto e lo portò avanti praticamente in solitaria, ricoprendo contemporaneamente i ruoli di editore, designer e giornalista e ricostruendo pian piano una nuova squadra di contributors.

All’inizio del 2013 Kelly—e con lei Remedy—decise di fare il grande salto dalla East alla West Coast, spostando il quartier generale da Brooklyn a San Francisco.
Nel frattempo il magazine è arrivato alla sua dodicesima uscita, ciascuna delle quali a tema, con ricette e storie che ruotano attorno ad esso e, appunto, al concetto di cucina come cura—per l’animo e per il corpo.

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