Praga - Bukowski Bar

Hit the East | Che si dice oltrecortina?

Praga - Bukowski Bar

Non molti lo sanno ma dopo la caduta del Muro di Berlino uno dei primi marchi occidentali ad arrivare nelle ex Repubbliche Sovietiche e ad aprire negozi — o meglio vetrine, concettualmente quasi sconosciute ai tempi del socialismo di stato — è stato Terranova.
A dimostrazione che è il contesto a costruire la percezione della gente attorno ad un prodotto o ad un’azienda, quello che da noi è considerato non senza una punta (a dir poco) di snobismo un marchio low-cost soprattutto per giovanissimi, nell’Europa dell’Est è ammantato da un’aura paragonabile a quella che in Italia può avere una catena come H&M. Low-cost dunque ma con stile. E non a torto. Per il gioco degli opposti esotismi noi andiamo a guardare, nella stessa fascia di mercato, al Nord-Europa e alla Spagna. Altrove si guarda invece all’Italia e, in un confronto di prodotti alla cieca, le certezze di un popolo di esterofili poco coraggiosi come il nostro potrebbero cadere.

Essendo un’azienda dove i fatti e i numeri contano più di mille parole, dove i sogni sono buoni quando possono davvero fare la differenza (altrimenti meglio lasciarli stare dove sono) — lo dico con cognizione di causa dato che è una realtà che ho avuto modo di conoscere bene dall’interno seppur finora, essendo ben poco “da Frizzifrizzi” come pure Zara e la già citata H&M (a parte le collaborazioni), non ha mai trovato spazio sul nostro sito; essendo, per concludere, un’azienda dove l’antico adagio “poche pippe” viene praticato con costanza ed ironica serietà, credo sia stata una bella mossa da parte di Terranova puntare su quelle che sono le proprie specificità e lanciare un progetto web come Hit the East.

Hit he East è una finestra aperta sul mondo giovanile di città come Mosca, Praga, Varsavia, Sofia e Belgrado, viste dagli sguardi realistici di blogger/reporter scelti tra artisti, designers, giornalisti del posto, che segnalano luoghi, negozi, eventi interessanti.
Non si tratta certo del primo sito di questo genere ma l’idea di puntare a est e di considerare soprattutto il target locale come primo e privilegiato utente del progetto dà una percezione di realismo ed onestà verso il proprio pubblico davvero rari tra i marchi di moda. Senza considerare il fatto che l’approccio local, semplice e da “poche pippe” lo rende poi ancora più interessante pure per il pubblico occidentale che, come si dice, “se esce dalla porta rientra dalla finestra”, gustandosi il punto di vista esotico di personaggi esotici scelti da un’azienda che per loro è esotica ma per noi è proprio dietro casa.

Sofia - Flea Market
Varsavia
Praga - Terezia Belcakova
Mosca - Hohlovka Cluster
Praga - Flea Market
Belgrado - Isidora Krstic
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