E alla fine hanno ceduto. Dopo una serie di collezioni coraggiosamente e ostinatamente senza lacci, Licia Florio e Francio Ferrari, rispettivamente la L e la F di L’F Unisex sono stati irrimediabilmente tentati dalla stringa — sarà che sono fidanzati e il legame ce l’hanno in testa, volenti o nolenti.
Scherzi a parte… Il laccio c’è, ma non dappertutto perché ad esempio gli allucinogeni modelli laminati, cangianti ed eccessivi e al limite un po’ sea-punk ne fanno volentieri a meno. Come pure l’antinfortunistico pezzo albino, fibbiato, bordato in oro e con punta d’acciaio (per finte innocenti).
Lo stivaletto invece è in realtà un falso stivaletto. I lacci ci sono ma è puro escamotage: ufficialmente la scarpa di stringhe non ne ha, le lascia alla ghetta, venduta pure separatamente e in colorazioni varie, da assicurare ad inedite derby per trasformarle in boot all’occorrenza.
S’allacciano (e s’arrampicano pure) invece i nuovissimi modelli che si ispirano alle vigezzine, scarpe tradizionali della Val Vigezzo — tra la Val d’Ossola e il Canton Ticino — prodotte artigianalmente dagli indigeni per oltre un secolo. Si tratta di calzature da montagna, resistenti e comode, in origine in velluto e con una piccola suola, riproposte da L’F in versione attualizzata, pelosa in cavallino, camo, trapuntata, con suola in para e micro.
A proposito di suole: ne arrivano di nuove. Para e micro, per l’appunto, e cuoio e Rubrex. L’importante è non scivolare mai. Come Licia e Francio, che autarchicamente, da brava coppia di brand e di fatto, decidono di portare tutto a casa: collaborazioni interne (col marchio Licia Florio), micro-fanzine illustrata da Francio per presentar la collezione e uno sguardo al territorio (la Val Vigezzo, appunto).