Pitti83 | YOUfootwear

Pochi lo sanno ma, senza andare a scomodare romanzi gotici o blockbuster hollywoodiani, anche in Italia abbiamo una lunga tradizione di lupi mannari. Addirittura fin dai tempi degli antichi romani (dopotutto chi allatta Romolo e Remo?). In Abruzzo, terra di lupi, diventare un lopëmenarë non sarebbe poi neanche troppo complicato: basterebbe — dice la leggenda — dormire sotto la luna piena (meglio se di mercoledì).
E il lupo mannaro è solo uno di una lunga serie di leggendarie creature metà-uomo e metà-bestia che compaiono nelle culture tradizionali di tutto il mondo, dagli uomini-scimmia indiani (vanara), all’uomo-pesce giapponese (ningen, tra l’altro piuttosto recente, ma dopotutto si parla di un Paese che ha una mitologia tra le più ricche) passando per il toro alato con la testa d’uomo degli antichi assiri (lamassu) e le bellissime — ma altrettanto pericolose — donne dei boschi scandinavi (le huldre, che avevano una splendida coda di bestia).

A leggende come queste si ispira la collezione FW2013/14 di YOUfootwear, intitolata per l’appunto zoomorph.
E sono proprio scarpe da licantropo contemporaneo quelle presentate al Pitti dal giovane marchio italiano, con modelli ipertricotici e pelli rugose (di recupero!).
Se pellicce e affini decorano le scarpe più “d’immagine” il resto della collezione si gioca soprattutto sui materiali, le linee, le lavorazioni.

Si parte con un’inedito modello che unisce la scarpa da running stile anni ’70 con il boot: il risultato finale è uno scarponcino da montagna adatto alla corsa (per l’uomo-capretto?).
Evoluzione di un pezzo già presentato l’estate scorsa è invece il chukka boot che reinterpreta la classica scarpa da barca e per la stagione fredda è stato alzato fino alla caviglia (l’uomo-pesce ha bisogno di coprirsi) e proposto in pelle, con inserti in tessuto dai motivi etnici.
E ancora: mimetismo, con i pattern camo stampati sulla pelle. Mentre il tema militare ritorna sui modelli realizzati con un vecchia tela vintage che proviene dall’ex-Germania dell’Est: una tela molto particolare che ormai non fa più nessuno. Quella che si trova ancora in commercio (pochissima) è l’ultima rimasta.

Per restare sul fronte dei materiali, YOUfootwear punta ancora sulla lana cotta, ormai vero e proprio marchio di fabbrica dell’azienda — fondata dal fashion designer Alon Simon Tov e dal visual designer Max Bosio — che ha debuttato proprio a Firenze appena un anno e mezzo fa.
Da segnalare il fatto che i disegni non sono stampati (non durerebbero) ma agugliati, ovvero realizzati direttamente durante il procedimento grazie al quale si ottiene il feltro.

Gran ritorno pure per gli inserti di kilim (il tipico tappeto senza pelo che si produce dai Balcani fino alla Mongolia, passando per tutto il Medio-Oriente, compresa ovviamente la Persia), prodotti a mano appositamente per questa collezione — attraverso una collaborazione con l’ONG Sidreh — da un gruppo di beduine di Lakiya, cittadina israeliana situata proprio in mezzo al deserto del Negev.

Infine due grosse novità: non-solo-scarpe.
Se non si può ancora parlare di total-look (ma l’acronimo di YOU — your own universe — indurrebbe a pensare che futuri sviluppi potrebbero portare proprio a quello) sono comunque in arrivo dei capispalla, per la precisione dei parka, “contaminati” all’interno con le tipiche lane, oltre che borse e zaini (che purtroppo non ho potuto fotografare perché temporaneamente fuori stand per una performance), realizzati recuperando vecchi pezzi militari ed applicando loro pelli nuove.

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