Atlas Obscura o dell’esotico che il mondo ha ancora da offrire

«Lo straniero smarrito in un Paese che non conosce (lo straniero di passaggio) si ritrova soltanto nell’anonimato delle autostrade, delle stazioni di servizio, dei grandi magazzini o delle catene alberghiere. L’insegna di una marca di benzina costituisce per lui un punto di riferimento rassicurante ed è con sollievo che ritrova sugli scaffali del supermercato i prodotti sanitari e alimentari o i casalinghi consacrati dalle marche multinazionali» scrive Marc Augé nel suo saggio Introduzione a una antropologia della surmodernità (ed. Elèuthera).

Al viaggio e alla contrapposizione luogo/nonluogo l’antropologo francese dedica lunghe riflessioni in quasi tutte le sue opere e si deve a lui la definizione stessa di nonluogo, ovvero «luogo virtuale, metafisico o irreale, privo di effettivi riscontri nel mondo reale, o anche […] uno di quei tanti luoghi spersonalizzanti e fortemente alienanti (come i grandi centri commerciali), spesso situati al di fuori dei centri urbani, nei quali si trascorre sempre più di frequente la maggior parte del tempo libero» (dal vocabolario Treccani).

Amberg, Germania | L'hotel più piccolo del mondo | foto Happy Giraffe
Amberg, Germania | L’hotel più piccolo del mondo | foto Happy Giraffe

La globalizzazione, che da una parte ha ristretto le dimensioni — un tempo inimmaginabili — del nostro pianeta, dall’altra ha favorito l’estensione, tutt’ora in corso, di tali nonluoghi, restringendo proporzionalmente la geografia dell’esotico e sacrificando persino il vocabolario, ormai desueto, dell’incontro e dell’esplorazione a favore di quello del passaggio (cito ancora il saggio di Augé): dimora vs. transito; viaggiatore (che s’attarda lungo il tragitto) vs. passeggero (definito dalla destinazione); incrocio (dove ci si incontra) vs. svincolo (dove non ci si incrocia); lingua (che si parla) vs. comunicazione (codici, immagini, strategie).

L’oscuro, se non si è spento del tutto, illuminato dai treni ad alta velocità, dagli aerei a reazione, dal web e dalla società dei consumi, è ora confinato ai margini non tanto dell’Atlante (un resort in un’isoletta un tempo sperduta della Polinesia è molto più simile ad un albergo in Puglia, in Spagna, in Marocco o a Las Vegas che al paesaggio umano che si estende — o meglio si riduce — all’esterno di tale resort) quanto piuttosto ai margini dell’esperienza di viaggio del singolo: una qualunque cittadina di provincia, un quartiere di una qualsiasi metropoli possono contenere — gratis — più esotismo di uno dei tanti viaggi più o meno organizzati che puoi acquistare per una cifra più o meno consistente e “goderti” dopo qualche migliaio di chilometri di volo sopra ad un oceano.

L’oscuro, per chi sa dove guardare, non è ancora sparito del tutto e un sito come Atlas Obscura, se per il “passeggero” può rappresentare un divertissement per passare qualche minuto online, per il viaggiatore diventa una risorsa unica ed insostituibile, utile (più che come mera guida di viaggio: ogni guida ha il potere di fagocitare il luogo e trasformarlo in nonluogo) per imparare a riconoscere, attraverso ciò che è esotico ed oscuro per gli altri, ciò che invece rappresenta la propria unica e irripetibile riserva di altro da sé da esplorare, con passione, ogni giorno.

Londra | Cimitero di Highgate | vi sono sepolti Karl Marx e lo scrittore Douglas Adams; negli anni 70 diventa location per film horror e presunti cacciatori di vampiri andavano a cercare i non-morti
Londra | Cimitero di Highgate | vi sono sepolti Karl Marx e lo scrittore Douglas Adams; negli anni 70 diventa location per film horror e presunti cacciatori di vampiri andavano a cercare i non-morti

Fondato nel 2009 da Joshua Foer, giornalista, autore di uno dei libri più interessanti usciti nel 2011 — L’arte di ricordare tutto (Longanesi) — nonché fratello del ben più celebre Jonathan Safran Foer), e da Dylan Thuras, film-maker e viaggiatore incallito che sul sito cita come sua esperienza di viaggio preferita la mia città (d’adozione e fortunatamente ancora ricca di luoghi oscuri), Bologna, dove nel 2007 insieme a sua moglie ha scoperto il Monastero Corpus Domini, chiesa barocca completamente vuota dove, dopo aver notato una portacina ed aver suonato un campanello, i due si sono trovati di fronte ai resti mummificati, risalenti al XV secolo, di Santa Caterina, seduta su un trono dorato e circondata da ossa (ed ecco che un altro pezzo della Bologna per me esotica e inesplorata si svela nel momento esatto in cui scrivo).

Perché, come dice lo stesso Dylan, che con Joshua Foer ha negli anni raccolto sul sito una lunga serie di luoghi oscuri di tutto il mondo, «vale sempre la pena investigare quella strana, piccola porta».
Del mondo come della mente, aggiungo io.

Ercolano | Osservatorio Vesuviano | il più antico istituto di ricerca vulcanologica al mondo | foto di pubblico dominio
Ercolano | Osservatorio Vesuviano | il più antico istituto di ricerca vulcanologica al mondo | foto di pubblico dominio
Turkmenistan | Le porte dell'inferno | fornace di 100m di larghezza, attiva dal 1971 a causa di un errore industriale
Turkmenistan | Le porte dell’inferno | fornace di 100m di larghezza, attiva dal 1971 a causa di un errore industriale
Los Angeles | tunnel della metropolitana | usati durante il proibizionismo per contrabbandare alcool
Los Angeles | tunnel della metropolitana | usati durante il proibizionismo per contrabbandare alcool

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Atlas Obscura

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