10 illustratori e un Armadillo

Se avete letto i miei precedenti articoli probabilmente ora ve lo state chiedendo e quindi rispondo subito: no, non sono un feticista del numero 10.
E’ solo un caso se quelli dell’Armadillo sono in dieci! E come vuoi intitolare un pezzo che parla di 10 illustratori e un armadillo?
Gli armadilli sono milanesi, hanno età comprese tra i 20 e i 40 e sono attivi su generi diversi d’illustrazione. Ma per scoprire qualcosa di più penso siano d’obbligo… 10 domande.
Visto che dopo un anno di attività condivisa non hanno ancora eletto un portavoce ufficiale risponderanno a turno, molto disordinatamente.

1 – Presentatevi in dieci parole.

Nina, Lorenza, Lorenzo, Alessandra, Maria Chiara, Maria Cecilia, Sirad, Bertrand, Zosia, Angelica.

2 – Come vi siete conosciuti?

Al Mi-MAster, anno 2010/11.

3 – Quindi dopo aver studiato insieme avete deciso di lavorare insieme? Masochismo?

Ma scherzi? In quell’anno, per caso o per fortuna, siamo diventati amici: per noi era naturale voler continuare a vederci il più possibile. E poi, l’idea di tornare ognuno a casa propria, cercando di fare comunque le stesse cose non attirava nessuno di noi.

4 – Domanda scontata: come avete trovato il nome Armadillo?

Dopo lunghe, lunghissime, estenuanti discussioni. Scegliere il nome è stato quasi difficile come mettersi d’accordo sull’esatto tono di grigio da dare alle pareti.
Armad’illo comunque nasce da “Arma di illustrazione di massa” (perché siamo tanti e siamo atomici).

5 – Voi lavorate in uno spazio piuttosto ristretto (diciamo che lo studio somiglia abbastanza a un call center cinese). Come fate a non uccidervi a vicenda?

Ma come ti permetti?! Il nostro studio è bellissimo!

6 – E’ bellissimo ma è piccino! Scherzi a parte: pregi di una convivenza lavorativa come la vostra?

Beh, lavorando insieme si ha sempre la possibilità di chiedere un aiuto o un parere, di avvalersi delle competenze degli altri. Inoltre, è statisticamente improbabile deprimersi tutti allo stesso momento, quindi quando arrivano gli inevitabili momenti bui, c’è sempre qualcuno pronto ad aiutarti a uscirne.
E poi essendo in tanti hai una maggiore probabilità percentuale di trovare sui tavoli altrui cutter, gomma, righello e simili quando tu te li sei dimenticati, il che infonde grande sicurezza e fiducia nel genere umano!

7 – E i difetti?

I difetti per ora sono pochini, forse la difficoltà maggiore sta nell’avere lunghi momenti di calma e concentrazione quando serve. E scegliere una musica che vada bene a tutti è impossibile.
Ma per entrambi questi problemi le cuffie sono un’ottima soluzione.

8 – Va bene, siamo seri: lavorate da un anno, ognuno per conto suo, a generi di illustrazione abbastanza diversi. Un primo bilancio?

Ottimo. La qualità del lavoro e la quantità dei contatti stanno crescendo, anche grazie alla coabitazione forzata. Il lavoro gira di più, ci sono più affluenti al fiume, quindi campi un po’ meglio mentre cerchi di portare avanti anche i tuoi progetti personali!

9 – Io davvero sono molto stupito di come possiate condividere uno spazio in così tanti. Qual è il segreto?

Il segreto dello studio è che ti costringe ad uscire di casa, ed è proprio una gran luce: non quella dei neon potentissimi (da call center, se vuoi!) ma quella della solarità generale quando siamo assieme, da amici più che da colleghi, e quella delle lampadine mentali che ci accendiamo uno col lavoro dell’altro.

10 – Dite la verità: quanto è difficile lavorare per due maschi con 8 ragazze?

Per niente difficile. NOI siamo simpaticissime e adorabili. Tutte quante. (Nina)
Considera 7 e mezzo: io sono molto pelosa e seguo il calcio. (Cecilia)
Parlano molto… molto. (Lorenzo)
Si imparano molte cose. (Bertrand)
Siamo molto democratiche e per niente vendicative, come vedete i maschi non si fanno nessun problema a rispondere a questa domanda. (Chiara)

Gli armadilli sono:

Sirad AlasMaria Cecilia AzzaliMaria Chiara BanchiniNina CuneoZosia DzierzawskaAngelica GerosaLorenzo Gritti, Alessandra PsacharopuloBertrand NadalLorenza Natarella.

editorialista
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