Va ad infilarsi nella già nutrita schiera dei magazines avantgarde, cutting edge, radical e sperimentali (che tra loro sono tutti sinonimi ma fa molto lei non sa chi sono io), quelli dei marchi che il colore è una bestemmia e le linee spezzettate una religione, dei modelli sfatti e con gli sguardi tristi che la morte sembra stia per portarseli via, delle location che c’è appena passato il demonio ed ha cagato maledizioni e infausti presagi, dei testi barocchi alternati a testi/non testi (la versione lei non sa chi sono io delle classiche due righe), dei fotografi in t-shirt scura e no-logo e delle stylist con le scarpe scomode e gli sguardi spenti.
Si chiama Mother ed è un nuovo magazine anglo-giapponese che ha lanciato da poco il primo numero, in edizione limitata di 1000 copie, intitolato anti-apocalitticamente (in questo andando contro tendenza) Genesis.
Scherzi a parte, i talenti all’opera in questo progetto sono molti e anche se l’estetica di cui sopra mi ha stancato tanto quanto i fuori fuoco e le sbiaditezze hipster, Mother merita comunque la “prova su strada”.
Puoi acquistarlo online, scegliendo tra due copertine, una di Yuriko Takagi e l’altra di Adrian Wilson.