Car Crash Studies

Due anni fa o giù di lì, i blog-da-reblog sono impazziti per una serie fotografica che ritraeva auto incidentate, tirando fuori grazie all’enorme talento dell’autore – il danese Nicolai Howalt – la bellezza della distruzione e della morte: dall’astrazione informale delle lamiere divelte agli interni degli abitacoli, esplorati con occhio chirurgico ed un grandissimo senso della composizione fotografica, con macchie di sangue, frammenti di vetro, scarpe abbandonate (facci caso: la scarpa vuota è una costante degli incidenti), plastica spezzata ed acciaio contorto che, pur nella tragedia, sembrano quasi elementi costruiti ad arte, tanta è l’armonia dell’insieme.

Howalt d’altra parte è un vero maestro nel trovare (che, attenzione, implica un cercare e prima ancora un pensare) il sublime non soltanto dove non ti aspetteresti di trovarlo – cosa che di per sé sarebbe pure banale – ma attraverso uno sguardo freddo e distaccato che, paradossalmente, riesce a tirar fuori con una rara sensibilità la cosiddetta anima delle cose.
Uccelli che precipitano, colti nell’istante della morte, come frame di un video amatoriale; le ceneri dei defunti che sembrano i resti di una supernova; evocative scene di caccia; alberi sopraffatti dalla neve; zone di confine immerse nella solitudine; ritratti di giovani lottatori prima e dopo gli incontri, i volti gonfi e tumefatti: la poetica di Nicolai Howalt è la poetica della violenza e della brutalità, del tempo che inesorabile lascia i suoi segni, del nulla che s’annida in ogni angolo del pianeta, in mezzo alla natura come pure nelle opere dell’uomo.

Torniamo a Car Crash Studies, serie che rimanda al controverso romanzo di Ballard, Crash (dal quale Cronenberg trasse un film secondo me non all’altezza del libro, ma comunque memorabile, pienamente in linea con le aspettative, se conosci Cronenberg – pellicola che in Italia venne accolta con l’isterismo e la bigotteria del benpensante piccolo borghese, addirittura il Consiglio Comunale di Napoli e Legambiente portarono il film in tribunale, cercando di impedirne la distribuzione): appena poche settimane fa è uscito il libro, edito da Études Book, nuovo publisher indipendente e costola di Études Studio, evoluzione multidisciplinare del marchio d’abbigliamento Hixsept (per approfondire ti consiglio l’intervista pubblicata qualche giorno fa da Contemporary Standard).

Car Crash Studies, edito in appena 300 copie, puoi acquistarlo qua.

Un messaggio

Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito. Si tratta di un progetto realizzato ogni giorno con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità. Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione. Potrai farla su PayPal.

GRAZIE DI CUORE.