Plog?
Sembra una delle storpiature con cui le prime volte che noi di Frizzifrizzi partecipavamo a qualche fiera, dopo aver buttato là la parola blog, ci rispondevano tra l’incuriosito e lo scocciato pr, designers e responsabili marketing dei marchi: siete cosa? Un plog? Un blob? Un grog?
In questo caso invece Plog sta per Paper Log. Ovvero una sorta di giornale di bordo in carta (il termine log, da cui deriva pure blog, ha origini nautiche) ma nella sostanza si tratta di un magazine che riprende la struttura di un tipico blog dedicato all’arte, dove però al posto dei pixel usa l’inchiostro, al posto dello schermo la pagina. Perché se verba volant e scripta manent, gli scripta su carta manent un po’ di più…
Fondato poco più di un anno fa da un gruppo di studenti inglesi di arte e design, Plog Magazine esce ogni tre mesi con numeri dedicati principalmente alle opere ed ai progetti di giovani artisti, studenti e neo-laureati (qua spiegano pure come inviare i propri lavori).
Da pochissimo è uscito il quinto numero, distribuito in diversi negozi, musei e gallerie del Regno Unito ma acquistabile anche online.