In una sera di fine primavera di più di un secolo fa un giovane aspirante scrittore, tendente all’alcolismo tanto quanto alle sperimentazioni letterarie, un romanzo nel cassetto già rifiutato da una casa editrice, costretto a sbarcare il lunario scrivendo recensioni per un quotidiano, va al suo primo appuntamento con un’altrettanto giovane cameriera che ha incontrato poco tempo prima per strada.
Quel giovane aspirante scrittore è James Joyce. Lei è Nora Barnacle. Che dopo ventisette anni di convivenza diventerà sua moglie e resterà al suo fianco fino alla fine.
A quel lontano giorno di 108 anni fa Joyce ha dedicato il suo capolavoro, l’Ulisse, interamente ambientato – seguendo l’aristotelica unità di tempo e di luogo – nella Dublino del 16 giugno 1904.
In quella minuscola scatola spazio-temporale si muove Leopold Bloom, novello Odisseo, protagonista di un’opera letteraria diventata una delle pietre miliari del romanzo moderno.
Gli appassionati di Joyce da anni, in tutto il mondo ma soprattutto in Irlanda, celebrano l’anniversario con il Bloomsday, durante il quale si onora la memoria del grande scrittore con eventi ed iniziative e qualche giorno fa – il 16 giugno, appunto – su twitter #Bloomsday era tra i trending topics (i famosi TT).
Quest’anno tra i progetti più interessanti, almeno in chiave grafico/artistica, c’è stato il lancio di Leopold’s Day, una mappa formato 100x70cm realizzata interamente con i caratteri tipografici dove insieme a tutte le vie e ai luoghi citati da Joyce nel suo romanzo fiume, appaiono pure frammenti del libro.
La mappa, realizzata dalla graphic designer (indovina di dove?) di Dublino Rachel Kerr, è in edizione limitata ed in vendita sul sito.