vilize

Pinterest per professionisti? Si chiama Vilize

ffffound

Tra i social networks focalizzati sulla raccolta di ispirazioni visive (parlo, qui, di quelli che per selezione naturale hanno avuto successo: la mamma delle start-up social è sempre incinta, incurante della pazienza limitata dell’utente medio e molto spesso tendente all’aborto o alla clonazione di quel che c’è già) prima venne ffffound, piattaforma tutt’ora solo su invito – quindi in teoria riservata agli specialisti della curatela online – basata sulla semplice, cronologica pubblicazione di immagini d’ispirazione e subito diventata per gli utenti “passivi”, quelli senza invito per intenderci, fonte primaria di materiale. Bloggers di tutto il mondo e pigri re-pulishers desiderosi di crearsi un seguito di followers o fan su twitter o facebook, dove dispensare materiale prezioso… trovato da qualcun altro.

pinterest

Poi arrivò Pinterest, lanciato due anni fa ma esploso come fenomeno (relativamente) di massa solo negli ultimi mesi (attualmente ha raggiunto il terzo posto, dopo il social network di Mr.Zuckerberg – che non si fa mancare niente e nel suo uovo di Pasqua ci ha messo Instagram – e l’uccellino “che fa scoppiare le rivoluzioni”, tra gli utenti americani). Sorta di bacheca multipla e virtuale dove prendere appunti per immagini, in base all’argomento, Pinterest ha sfondato solo quando la gente ha scoperto di poterci fare di tutto – confermando la mia teoria secondo la quale non è la specializzazione la chiave del successo – tra cui usarlo come portfolio, archivio (di qualsiasi cosa: libri, post, scarpe che hai nel guardaroba…), segnalibro visivo di siti interessanti, diario per immagini, catalogo, solo per fare qualche esempio perché in realtà, come si dice in questi casi, il limite è il cielo. O meglio la quantità di cielo che riesce a contenere la tua testa.

vilize

Quello che manca in Pinterest è il fatto di poterlo usare come strumento per un network ristretto. Penso alle agenzie di comunicazione, ai reparti creativi delle aziende, ai fashion designers, ai quali farebbe sicuramente comodo una moodboard di gruppo portatile (leggi: utilizzabile da qualunque pc o smartphone).
Ed è proprio qui che entra in gioco Vilize, nuovissima piattaforma che sviluppa la pinterestiana bacheca dando all’utente la possibilità di renderla privata e permettendo a tutti gli utenti che ci lavorano sopra di comunicare tramite una message board.

Esattamente come Pinterest, Vilize utilizza una sorta di timeline di ispirazioni inserite dagli utenti e filtrabile per argomento, da “rubare” appuntandole all’interno delle cartelle che hai creato, insieme alle immagini che tu ed il tuo team di lavoro potrete caricare.
Una volta creata una moodboard è possibile lavorarci sopra, aggiungere immagini, creare composizioni e scaricarle in formato pdf o jpg, pronte da stampare (volendo, ma Vilize rende possibile fare tutto comodamente online).

La timeline pubblica di Vilize si può ordinare cronologicamente o per rating degli utenti ed è disponibile in versione thumbnails o con le immagini “hd”.

Si possono uploadare le proprie immagini oltre a video da youtube e prendere quelle degli altri utenti, da inserire nelle proprie cartelle, qui ad esempio ne ho creata una dove raccogliere ispirazione per un ipotetico lavoro sull’identità di un cliente.

Una volta raccolto il materiale si crea una moodboard, da comporre a piacimento, discutere online con i colleghi, scaricare in pdf o jpg oppure condividere sugli altri social networks.

Per concludere: Vilize nonostante qualche errore di gioventù funziona bene, è piuttosto semplice da imparare ad utilizzare ma appunto è rivolto principalmente agli addetti ai lavori.
Se ti trovi bene con Pinterest e non hai bisogno di fare riunioni virtuali davanti ad una bacheca di ispirazioni per facilitare il tuo lavoro non ha senso creare l’ennesimo account, usarlo per qualche giorno per poi abbandonarlo lì dov’è.

co-fondatore e direttore
Mostra Commenti (3)
  1. Io sono una frequent user di Pinterest …perché dovrei logarmi su Vilize? … Quale sarebbe il suo valore aggiunto rispetto a Pinterest? … E' la stessa domanda che mi pongo sul perché dovrei essere attiva su G+ (brutta copia di FB) quando lo sono già su FB …

    1. Come spiego nel post se non ne hai bisogno per un uso professionale (principalmente quello di creare moodboards condivise con un gruppo di lavoro) allora non avrebbe senso creare un account anche su Vilize.

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